Fiore che spunti dal muro screpolato
Fiore che spunti dal muro screpolato,
io ti colgo dalla fessura,
ti tengo qui, la radice e tutto, nella mia mano,
piccolo fiore - ma se potrò capire
ciò che sei, la radice e tutto, e tutto in tutto,
saprò che cosa sono Dio e l'uomo.
Flower in the Crannied Wall
Flower in the crannied wall,
I pluck you out of the crannies,
I hold you here, root and all, in my hand,
Little flower - but if I could understand
What you are, root and all, and all in all,
I should know what God and man is.
Fiore che spunti dal muro screpolato,
io ti colgo dalla fessura,
ti tengo qui, la radice e tutto, nella mia mano,
piccolo fiore - ma se potrò capire
ciò che sei, la radice e tutto, e tutto in tutto,
saprò che cosa sono Dio e l'uomo.
Flower in the Crannied Wall
Flower in the crannied wall,
I pluck you out of the crannies,
I hold you here, root and all, in my hand,
Little flower - but if I could understand
What you are, root and all, and all in all,
I should know what God and man is.
Alfred Tennyson
Somersby 1809
Somersby 1892
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nelle cose più semplici, il prodigio della vita
RispondiEliminaBella, come sanno esserlo le cose semplici. La natura deve essere nostra maestra.
RispondiElimina"capire ciò che sei,la radice e tutto, e tutto in tutto..." il senso di appartenenza dell'essere in quanto tale...
RispondiEliminamai come ora questi versi ricordano il valore della vita e della persona
Una persona che pubblica certi versi non può definirsi atea; crede in qualcosa di soprannaturale che, invece che natura, si può anche chiamare Dio.
RispondiEliminaFilo, dove sei?
RispondiElimina@Silla: arrivo, finisco la video conferenza con mio figlio a milano.
RispondiEliminaciao, sul mio blog c'è un meme per te! IL PREMIO [R]EVOLUTION!
RispondiEliminawww.gianlucapistore.com
Un nuovo respiro si leva stasera dal mare,segue correnti ascensionali, si espande dilatandosi in vapore
RispondiEliminanon sa come nè perchè
è respiro delle foglie, delle rose, della pioggia.
E' il tuo respiro, il mio.
Il mistero che unisce
ora continua tu...
@Skip:Chettelodicoaffà!
@filo allora continuo , a modo mio
RispondiEliminaMare cui si affidano coloro che non riescono a vivere senza ,per un destino che scorre nel sangue da generazioni o perchè affascinati dalla sua voce,da quella voce che pochi riescono a captare e a capire …la voce muta del mare entra dentro,ti appartiene e ti guida con un istinto primordiale ed eterno...Mare che separa ed unisce terre ,popoli e cuori, culla di grandi civiltà e dei primi o ultimi respiri , depositario di lacrime e rabbia ,di sogni e di risa .Patrimonio universale ,orizzonte infinito di chi scruta oltre,di chi sfida l’ ignoto e la vita , patria comune di chi strappa le proprie radici...
certo che dalla terra siamo passati al mare...ma la vita è ovunque
@Silla: nemmeno una parola in comune?
RispondiElimina@filo: "E, poi, gli occhioni magri di Elena...insieme al mistero che univa i loro impacciati respiri."
RispondiEliminaBello questo Tennyson, mi ricorda Sbarbaro, i suoi licheni, i piccoli fiori che lo emozionavano, da adulto come da bambino...
RispondiEliminaEcco una sua poesia in questo spirito:
Il mio cuore si gonfia per te, Terra,
come la zolla a primavera.
Io torno.
I miei occhi son nuovi. Tutto quello
che vedo è come non veduto mai;
e le cose più vili e consuete,
tutto m'intenerisce e mi dà gioia.
In te mi lavo come dentro un'acqua
dove si scordi tutto di se stesso.
La mia miseria lascio dietro a me
come la biscia la sua vecchia pelle.
Io non sono più io, io sono un altro.
Io sono liberato di me stesso.
Terra, tu sei per me piena di grazia.
Finché vicino a te mi sentirò
così bambino, fin che la mia pena
in te si scioglierà come la nuvola
nel sole,
io non maledirò d'esser nato.
Io mi sono seduto qui per terra
con le due mani aperte sopra l'erba,
guardandomi amorosamente intorno.
E mentre così guardo, mi si bagna
di calde dolci lacrime la faccia.
Bella, c.e.g., ha colto nel segno!
RispondiEliminaCiao
bellissimi versi , grazie c.e.g.
RispondiEliminaSandro Oddo
RispondiEliminaDipende cosa si intende per Dio.
c.e.g.
Appena ritorno a Milano mi informo di quella mostra del tuo amico fotografo.
C'è qualcuno che sa dirmi cosa sia questa sigla c.e.g.?
C.E.G. potrebbe anche voler dire Center for Economic Growth, ma da alcuni indizi che ho raccolto nella lettura dei suoi commenti io propenderei piuttosto per la sigla di un grande scrittore milanese, uno che di mestiere faceva l'ingegnere...
RispondiEliminaCredere E gioire?
RispondiEliminaCarlo Emilio Gadda?
Curiosità E Gelosia?
aspettiamo lumi...
Potrebbe essere anche:
RispondiEliminaCavolo e gorgonzola
Cactus e ginestra
....
Scherzo c.e.g.;-)
Spetta a te svelare l'arcano
c.e.g.= forse cogito ergo sum?
RispondiEliminascusate per il precedente post, ho sbagliato sul possibile significato della "g"...
RispondiEliminac.e.g.= forse cogito et gigno oppure cor et gaudium ?
Più che cogito et gigno, direi cogitavi et genui... Meglio non pensare troppo, di questi tempi, e quanto a prole, già fatto, appunto: nessun rimpianto, certo, ma oggigiorno diventa una responsabilità sempre più greve. In effetti, qualcuno ci ha azzeccato, col povero Carlo Emilio Gadda. Purtroppo, non scrivo come lui, ma certi vissuti suoi, abbastanza dolorosi invero, li capisco bene...
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