A Torino con tutti i compagni. Poi, finalmente, a Isolabona. Dopo tanti mesi e con quella bandiera sempre nel cuore......Ciao Siro. @Alberto: noi, ovviamente, stasera per telefono.
ecco, speriamo che i politicanti di sinistra da domani si diano una mossa a lavorare seriamente..perchè qui se no si rischia di scomparire del tutto. Buon primo maggio!
Dimenticavo uno degli slogans più gettonati stamattina: "Fischia il vento, urla la bufera. Scarpe rotte e pur bisogna andar." Lo cantava anche il Fausto contestato. Chi vuol capire.. Ciao, a lunedi.
[...]Chi conosceva appena il tuo colore, bandiera rossa, sta per non conoscerti più, neanche coi sensi: tu che già vanti tante glorie borghesi e operaie, ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli.
Un Pasolini per le belle bandiere che perdono pezzi.
mi desto, ancora una volta: e mi vesto, mi metto al tavolo di lavoro. La luce del sole è già più matura, i venditori ambulanti più lontani, più acre, nei mercati del mondo, il tepore della verdura,
lungo viali dall'inesprimibile profumo, sulle sponde di mari, ai piedi di vulcani, tutto il mondo al lavoro, nella sua epoca futura.
Ma quel qualcosa di "bianco" che a lettere greche mi presentò, irrevocabile, il sogno conoscitore, mi rimane addosso - vestito, al tavolo di lavoro. Membrana, pasta, o calce nelle ciglia, agli angoli degli occhi: il biancore baroccamente friabile, di spugnoso materiale comacino, del sole nel sonno.
Di quel biancore fu il sole vero, furono i muri delle fabbriche, fu la stessa polvere (nei pomeriggi secchi, quando il giorno prima è un poco piovuto) furono gli stracci di lana, le giacchettacce bige e i calzoni sfilacciati degli operai: fu di quella sostanza la calura oppressa dal ricordo di primavere sepolte da secoli in quegli stessi sobborghi o paesi,
- e pronte, Dio! pronte a rinascere, su quei muretti, su quelle strade. Su quei muretti, su quelle strade, imbevuti di strano profumo, asiatico - primule, strame, passaggi di vecchie pecore scure - fiorivano nel tepore i meli, i ciliegi. - E il colore rosso aveva una brunitura, come se fosse immerso in un'aria di caldo temporale, un rosso quasi marrone, ciliege come prugne, pometti come susine: e occhieggiava, quel rosso tra le brune, intense trame del fogliame, calmo, come la primavera non avesse fretta, volesse godersi quel tepore in cui fiatava il mondo, quelle grida di operai, che erano quasi silenzio, solenni e attutite, nel biancore del caos di muretti, marciapiedi di terra fangosa, sagome di fabbriche.
E, su tutto, lo sventolio, l'umile, pigro sventolio delle bandiere rosse. Dio! belle bandiere degli Anni Quaranta! A sventolare una sull'altra, in una folla di tela povera, rosseggiante, un rosso che traspariva violento, con la miseria delle tovaglie, dei copriletti di seta, dei bucati delle famiglie operaie, - ma col fuoco delle ciliege, dei pomi, violetto per l'umidità, sanguigno per un po' di sole che lo colpiva, ardente rosso affastellato e tremante, nella tenerezza eroica d'un'immortale stagione.”
"Di tanti ognuno comprende nel buio cuore L'URGENZA ESTREMA DI QUESTO ANDARE INSIEME L'UNO A FIANCO DELL'ALTRO,portando la norma che viene prima del pane, prima del sonno... (E. Pecora, Simmetrie)
Arroganti padroni di cose, rifatti, rabberciati, bercianti spacciatori di monete false, non mi avrete!
@analfabeta: che stupenda poesia di Pasolini mi hai fatto conoscere. Grazie
Ieri mi è successa questa cosa. Vado da una persona a cui ho fatto dei lavori tipo un anno e mezzo fa ma in virtù di una lontana amicizia che ci ha legato le ho fatto un prezzo di favore e anche il favore di aspettare quando lei poteva pagare (un anno e mezzo). Questa persona si è fatta la casa nuova, una villa singola, io le ho fatto dei lavori di diserbo e pulizia del terreno e livellamento e cose di questo tipo in cinque volte e con l'ausilio di altre tre persone. Una volta ci siamo dotati anche di escavatore ecc...ecc....comunque la cifra era 765 euri. Ieri vado che lei, la persona, mi ha chiamato per dirmi che mi voleva pagare. Vado all'appuntamento e c'è anche suo marito (che fa il bancario) e lei fa la libera professionista. "Allora?" mi dice "Il conto è questo, puoi fare di meno?" Ed io, "beh, arrotondiamo a 750" e lei "700 no?" e io "eh no, non posso". E poi interviene il marito e poi interviene ancora lei. Io rimango lì e dico "datemi quello che volete". Alché capiscono che un po' me la sto prendendo perché, ovvio, la terra è bassa e la fatica l'ho fatta io mica te! Ma quel che più mi ha fatto incazzare, inviperire, intristire è che queste persone militano nella sinistra, si dicono di sinistra. Ecco. Io mi sento vecchissima dentro, mi sento veramente male davanti a questa specie di sinistra. La sinistra che non sa lavorare nemmeno, forse, per fare il proprio lavoro in banca. E però si dota di tutti questo confort con cose extralusso (che chissà come le pagano però.....). Ecco....ci vorrebbe più rispetto per il lavoro. In generale.
bella bandiera
RispondiEliminaA Torino con tutti i compagni. Poi, finalmente, a Isolabona. Dopo tanti mesi e con quella bandiera sempre nel cuore......Ciao Siro.
RispondiElimina@Alberto: noi, ovviamente, stasera per telefono.
La bandiera, così come l'ha rappresentata Alberto, perde pezzi. Non ve ne siete accorti? Buon primo maggio comunque a tutti.
RispondiEliminaecco, speriamo che i politicanti di sinistra da domani si diano una mossa a lavorare seriamente..perchè qui se no si rischia di scomparire del tutto.
RispondiEliminaBuon primo maggio!
Dimenticavo uno degli slogans più gettonati stamattina: "Fischia il vento, urla la bufera. Scarpe rotte e pur bisogna andar." Lo cantava anche il Fausto contestato. Chi vuol capire.. Ciao, a lunedi.
RispondiElimina[...]Chi conosceva appena il tuo colore,
RispondiEliminabandiera rossa,
sta per non conoscerti più, neanche coi
sensi:
tu che già vanti tante glorie borghesi e
operaie,
ridiventa straccio, e il più povero ti
sventoli.
buon primo... maggio.
E intanto oggi saranno milioni e milioni le bandiere rosse che sventoleranno in Cina. Cosa è rimasto degli ideali di questa bandiera nel mondo?
RispondiEliminaUn Pasolini per le belle bandiere che perdono pezzi.
RispondiEliminami desto,
ancora una volta:
e mi vesto, mi metto al tavolo di lavoro.
La luce del sole è già più matura,
i venditori ambulanti più lontani,
più acre, nei mercati del mondo, il tepore della verdura,
lungo viali dall'inesprimibile profumo,
sulle sponde di mari, ai piedi di vulcani,
tutto il mondo al lavoro, nella sua epoca futura.
Ma quel qualcosa di "bianco"
che a lettere greche
mi presentò, irrevocabile, il sogno conoscitore,
mi rimane addosso - vestito,
al tavolo di lavoro.
Membrana, pasta, o calce
nelle ciglia, agli angoli degli occhi:
il biancore baroccamente friabile,
di spugnoso materiale comacino, del sole nel sonno.
Di quel biancore fu il sole vero,
furono i muri delle fabbriche,
fu la stessa polvere (nei pomeriggi secchi, quando
il giorno prima è un poco piovuto)
furono gli stracci di lana,
le giacchettacce bige e i calzoni sfilacciati
degli operai:
fu di quella sostanza
la calura oppressa dal ricordo di primavere
sepolte da secoli
in quegli stessi sobborghi o paesi,
- e pronte, Dio!
pronte a rinascere,
su quei muretti, su quelle strade.
Su quei muretti, su quelle strade,
imbevuti di strano profumo,
asiatico - primule, strame, passaggi
di vecchie pecore scure - fiorivano nel tepore
i meli, i ciliegi. - E il colore rosso
aveva una brunitura, come
se fosse immerso in un'aria di caldo temporale,
un rosso quasi marrone, ciliege come prugne,
pometti come susine: e occhieggiava, quel rosso
tra le brune, intense
trame del fogliame, calmo, come la primavera
non avesse fretta,
volesse godersi quel tepore in cui fiatava il mondo,
quelle grida di operai, che erano quasi silenzio,
solenni e attutite,
nel biancore
del caos di muretti, marciapiedi di terra fangosa,
sagome di fabbriche.
E, su tutto, lo sventolio,
l'umile, pigro sventolio
delle bandiere rosse. Dio! belle bandiere
degli Anni Quaranta!
A sventolare una sull'altra, in una folla di tela
povera, rosseggiante, un rosso che traspariva
violento, con la miseria delle tovaglie,
dei copriletti di seta, dei bucati delle famiglie operaie,
- ma col fuoco delle ciliege, dei pomi, violetto
per l'umidità, sanguigno per un po' di sole che lo colpiva,
ardente rosso affastellato e tremante,
nella tenerezza eroica d'un'immortale stagione.”
"Di tanti ognuno comprende nel buio cuore
RispondiEliminaL'URGENZA ESTREMA DI QUESTO ANDARE INSIEME
L'UNO A FIANCO DELL'ALTRO,portando la norma
che viene prima del pane, prima del sonno... (E. Pecora, Simmetrie)
Arroganti padroni di cose, rifatti, rabberciati, bercianti spacciatori di monete false, non mi avrete!
@analfabeta: che stupenda poesia di Pasolini mi hai fatto conoscere. Grazie
molto eloquente, non c'è che dire!
RispondiEliminabuon primo! ;)
anecòico
Un giorno per chi vive del lavoro;
RispondiEliminaun giorno per chi spera nel futuro;
un giorno per chi lotta con coraggio...
è il nostro giorno, è il primo maggio.
Chi ricorda ancora questo vecchio inno, in questa povera sinistra (auto)distrutta?
Ieri mi è successa questa cosa. Vado da una persona a cui ho fatto dei lavori tipo un anno e mezzo fa ma in virtù di una lontana amicizia che ci ha legato le ho fatto un prezzo di favore e anche il favore di aspettare quando lei poteva pagare (un anno e mezzo). Questa persona si è fatta la casa nuova, una villa singola, io le ho fatto dei lavori di diserbo e pulizia del terreno e livellamento e cose di questo tipo in cinque volte e con l'ausilio di altre tre persone. Una volta ci siamo dotati anche di escavatore ecc...ecc....comunque la cifra era 765 euri. Ieri vado che lei, la persona, mi ha chiamato per dirmi che mi voleva pagare. Vado all'appuntamento e c'è anche suo marito (che fa il bancario) e lei fa la libera professionista. "Allora?" mi dice "Il conto è questo, puoi fare di meno?" Ed io, "beh, arrotondiamo a 750" e lei "700 no?" e io "eh no, non posso".
RispondiEliminaE poi interviene il marito e poi interviene ancora lei. Io rimango lì e dico "datemi quello che volete". Alché capiscono che un po' me la sto prendendo perché, ovvio, la terra è bassa e la fatica l'ho fatta io mica te!
Ma quel che più mi ha fatto incazzare, inviperire, intristire è che queste persone militano nella sinistra, si dicono di sinistra. Ecco. Io mi sento vecchissima dentro, mi sento veramente male davanti a questa specie di sinistra. La sinistra che non sa lavorare nemmeno, forse, per fare il proprio lavoro in banca. E però si dota di tutti questo confort con cose extralusso (che chissà come le pagano però.....).
Ecco....ci vorrebbe più rispetto per il lavoro. In generale.
...ah, dimenticavo, che poi mi hanno dato i miei 750, per dire.
RispondiEliminaCara davidia c'è chi predica bene e razzola male, nel tuo caso malissimo. Capisco bene la tua amarezza. Vedi l'amicizia come poi si manifesta?
RispondiEliminasì infatti ho deciso che non farò più lavori ad amici e parenti (gli amici li ho esauriti - in tutti i sensi - e pure i parenti).
RispondiEliminaciao,
Si sta' sfilacciando...
RispondiEliminaIo mi unisco al ricordo di silla nella versione dei MCR e' bellissima
ciao