Renato Brunetta
Ho picchiato i pugni sui tavoli, ho alzato la voce e sono arrivato a minacciare denunce di fronte a dipendenti pubblici infingardi, accidiosi e maleducati. Tutto per ottenere quello che mi spettava di diritto come cittadino. Le volte che mi sono imbattuto in funzionari gentili e disponibili mi sembravano essi mosche bianche in mezzo a un pullulare di mosconi burocratici untuosi attaccati a briciole di potere derivante da un'accozzaglia di leggi spesso in conflitto tra loro.
Adesso il neo ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che, caso raro per me, mi è bello antipatico a pelle, dichiara: «Licenzieremo i fannulloni». E intende dire, a casa gli assenteisti, come se con questo provvedimento, che poi è tutto da vedere se verrà applicato, si risolva il problema della biblica lentezza dell'amministrazione pubblica. Ritengo giusto che chi timbra il cartellino e poi se ne esce a passeggio, chi addirittura il cartellino se lo fa timbrare da un altro, chi si mette in malattia e poi viene beccato sul lido di qualche spiaggia esotica abbia rotto il rapporto di reciproca fiducia che dovrebbe esistere fra lo Stato e il suo dipendente. E che quindi il suo contratto venga risolto.
Ma fannullone, caro Brunetta, non vuol solo dire assenteista. Cosa sono quei dipendenti pubblici le cui pratiche si riempiono di polvere sulle loro scrivanie e altro non fanno che aspettare il 27, fra pause caffè, telefonate private, discussioni sul campionato, corsi di aggiornamento e anche (ih, ih, ih) corsi di autostima? E che dire dei loro capi e dei capi dei loro capi che hanno sottomano la situazione e che, oltre a non far niente per cambiarla, ingenerano essi stessi un clima di lassismo ozioso in cui chi veramente lavora viene guardato storto? Sarà dura cambiare queste comode e negligenti abitudini.
Dice Alfredo Liotta, capo del personale della Regione Sicilia, 14 mila dipendenti di ruolo e 5 mila precari, «Ci vorrebbero i carabinieri per incastrare chi non lavora». E una battuta, anche perché questo dirigente sa bene che se tutti si recassero al lavoro non ci sarebbe il posto fisico per ognuno dove eseguire la propria mansioni e si creerebbe un ingorgo tale che bloccherebbe del tutto la marcia già lenta di questo pachiderma.
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io sarei contenta se quei colleghi che non vedo mai lavorare e quelli che non vedo proprio perchè perenemmente assenti che si rianimano solo verso il 27 e che prendono lo stesso stipendio che prendo io, che invece son qui tutti i giorni e che mi barcameno faticosamente da una vita tra figli e lavoro, sarei contenta se li licenziassero e facessero posto a chi vuole e deve lavorare!
RispondiEliminal'esempio vien dall'alto...
RispondiEliminavorrei sapere se tra i pubblici dipendenti sono compresi anche i parlamentari italiani eletti (sic!) al parlamento europeo, i più assenteisti e i meglio pagati; ed i parlamentari nazionali. Fra questi ultimi, mi risulta che l'attuale presidente del consiglio sia stato, nella passata legislatura, tra i più assenteisti.
Moralità per tutti, per favore!
Loro sono i primi. Non li ho nominati apposta, perché aspettavo che lo facesse qualcuno di voi. E infatti il commento è arrivato puntuale. Ciao Gian Paolo. Questo fine settimana sono giù.
RispondiEliminaIn Italia questo problema è connesso a quella che con disprezzo è definita "italianità"
RispondiEliminaGrazie della foto, ti rispondo solo ora perché esco da un progetto che mi ha portato via davvero tanto tempo... speso bene.
un abbraccio.
Brunetta provaci. Ti tagliamo i coglioni. Ma non lo sai chi è il mio Padrino ?
RispondiEliminabè qualcosa si deve pur fare...di assenteisti che ricorrono a certificati di medici compiacenti per assentarsi di continuo per i propri comodi sono stufa.Senso di responsabilità e professionalità pare siano desueti a discapito di chi parla di diritti solo dopo aver adempiuto ai propri doveri, facendo a volte i salti mortali per riuscire a far tutto.Io proporrei anche decurtazioni di stipendio come sanzione: a mali estremi , estremi rimedi,purtroppo ... proprio perchè a fine mese lo stipendio è uguale per tutti. Altro discorso riguarda il detto "il pesce puzza dalla testa" cioè i dirigenti che a volte avallano certe situazioni o temono contenziosi.
RispondiEliminaSono d'accordo con il tuo articolo. Esemplare e concreto. Complimenti.
RispondiEliminaPer quanto riguarda i dipendenti pubblici, conosco storie veramente assurde. Ovvero la timbratura 5 minuti dopo l'orario del pranzo per farsi consegnare a fine mese i ticket, i quali non spetterebbero.
Ma sarebbe cosa buona e giusta snellire le pratiche burocratiche a favore del cittadino.
Ci sono certo tanti dipendenti pubblici assenteisti e con poca voglia di lavorare, ma ce ne sono anche tanti (troppi) demotivati. Come credete che si siano sentiti i finanzieri che Visco, intervenendo su Speciale, ha fatto trasferire, affinché non dessero più fastidio a certi soggetti su cui giustamente indagavano? Perché, secondo voi, Gherardo Colombo ha preferito andare in pensione? Perchè tanti (troppi) controlli vengono messi in condizione di non essere efficaci, spostando i funzionari non dico troppo zelanti, ma quanto meno che cercavano di fare con scrupolo il loro lavoro, perchè quel lavoro gli piaceva?
RispondiEliminaSu questo "inertizzare" certi servizi scomodi, destra e sinistra sono spesso e volentieri d'accordo. E poi, alla faccia di Brunetta, già consigliere di Craxi, chi deciderà quali sono i dipendenti che non rendono? I dirigenti? I politici? Siamo proprio sicuri che quei giudizi saranno davvero obiettivi, e che non saranno falsati invece da condizionamenti politici, da "protezioni" familiari, economiche, eccetera, o (e chi dice che queste cose non succedono o è un ipocrita o è un cretino) da "prestazioni" sessuali (possiamo anche dire, assai eufemisticamente, "sentimentali")elergite a fini carrieristici?
Clap clap x c.e.g.
RispondiEliminaComunque nel parlare comune "i dipendenti pubblici" non sono certo i poliziotti, o i finanzieri...
Perchè chi lavora nel privato deve sempre stare con il fiato sul collo a pensare ad un possibile licenziamento (talvolta anche senza causa), e chi lavora nel pubblico fa gli orari che vuole e soprattutto fa ciò che vuole durante l'orario di lavoro?
Qualche tempo fa, parlando ad un sindaco di un dipendente comunale che non faceva il lavoro per il quale era pagato (che mi sono sentita in obbligo di fare io...) mi è stato risposto: "Bè, noi glielo diciamo, ma se poi non lo fa, mica possiamo obbligarlo..."
NO COMMENT! e sono sempre più d'accordo con Skip che il pesce puzza dalla testa...
Assolutamente d'accordo con quello che dice c.e.g.
RispondiEliminaGrazie Alberto per il tuo commento...
sinceramente non saprei come si possa valutare un dipendente pubblico, sta di fatto che c'è stato un gioco al ribasso, una sorta di appiattimento demotivante per chi fa semplicemente il suo dovere...Certo che se si licenziassero prima i dirigenti disinvolti, ciechi o vogliosi,qualcosa cambierebbe ...ma a chi l'arduo compito? all'esercito della salvezza? :D
RispondiEliminaBisogna che questo signore valuti bene le mosse da fare, e che vada a cercar di risolvere la questione in maniera giusta e ampia
RispondiEliminaChissa' se Brunetta ha letto un mio vecchio post su ic515 che parla dell'inefficacia dei controlli burocratici e di come sia applicabile la teoria del caos per provare a migliorare la situazione.
RispondiEliminaEh, si, ormai serve la teoria del caos..... ;)
mitico brunettaaaaaaaaaaaaaaaaaa! via tutti i fannulloni raccomandati dai partiti di destra, di centro e di sinistra...
RispondiEliminaLA GENTE DOVREBBE SAPERE CHE IL VERO PROBLEMA ITALIANO E' DATO DAI COSTI DELLA POLITICA E DAL NUMERO DEI PARLAMENTARI.
RispondiEliminaIL MINISTRO BRUNETTA PERCHE' NON RIVELA ANCHE I SUOI EMOLUMENTI E LA SUA PERCENTUALE DI PRESENZA A BRUXELLES QUALE EUROPARLAMENTARE?
SE QUESTO E' L'INIZIO .....
IL MINISTRO DELLA FUNZIONE PUBBLICA DOVREBBE SAPERE CHE
RispondiEliminaIN FRANCIA CI SONO 898 PARLAMENTARI
IN GERMANIA CI SONO 670 PARLAMENTARI
IN SPAGNA CI SONO 600 PARLAMENTARI
NEL REGNO UNITO CI SONO 659 PARLAMENTARI
A CONTI FATTI:
SENZA DIMINUIRE LA RETRIBUZIONE AI PARLAMENTARI, MA SEMPLICEMENTE RIDUCENDO IL NUMERO DI ESSI, PORTANDOLO A 600 (AD ESEMPIO, 400 DEPUTATI + 200 SENATORI) SI RISPERMIEREBBERO CIRCA 60 MILIONI DI EURO OGNI ANNO
BRUNETTA STUDIA STUDIA
PER ESSERE DOCENTE UNIVERSITARIO MI SA CHE .........