Sarebbe senz'altro piaciuto a Fabrizio de André questo matrimonio fra Carmelo e Marzia che si è celebrato sabato scorso a Pigna. Ero invitato anch'io, ma purtroppo ero lontano e me lo sono perso. Scrivo sulla base delle foto che mi hanno mandato (grazie Roberto, Maurizio, Massimo, Patrizia e Roberta) e dei racconti che mi hanno fatto gli amici e le amiche.
Sono sempre più convinto che queste terre interne di Liguria avevano negli anni passati delle parentele atmosferiche e umorali col Sudamerica di Manuel Scorsa. Anche qui come dappertutto le cose sono cambiate, ma ogni tanto, come in questo caso, ritornano. E ce n'era ben donde, visto che la sposa è ecuadoregna. Musica, vino ed esagerazioni imprevedibili generano uno stato di continua euforia che scivola a tratti in risate collettive a dirotto fino alle lacrime.
E poi un intero paese che partecipa dandosi da fare dal cibo ai fiori. Una bandina, di cui fa parte lo sposo (lo vedete suonare la tromba nel video dell'anguilla, ed anche in quella occasione fu Sudamerica) che accompagna i nubendi lungo le strade del paese su un'apecar bianca addobbata per l'occasione con tanto di divanetto, e poi un pranzo collettivo, che più collettivo non si può, dentro il capannone delle feste fino al mattino del giorno successivo. Auguri!
La galleria di foto
Marcia nuziale
Matrimoni per amore, matrimoni per forza
ne ho visti di ogni tipo, di gente d'ogni sorta
di poveri straccioni e di grandi signori
di pretesi notai e di falsi professori
ma pure se vivrò fino alla fine del tempo
io sempre serberò il ricordo contento
delle povere nozze di mio padre e mia madre
decisi a regolare il loro amore sull'altare.
Fu su un carro da buoi se si vuole essere franchi
tirato dagli amici e spinto dai parenti
che andarono a sposarsi dopo un fidanzamento
durato tanti anni da chiamarsi ormai d'argento.
Cerimonia originale, strano tipo di festa,
la folla ci guardava gli occhi fuori dalla testa
eravamo osservati dalla gente civile
che mai aveva visto matrimoni in quello stile.
Ed ecco soffia il vento e si porta lontano
il cappello che mio padre tormentava in una mano
ecco cade la pioggia da un cielo mal disposto
deciso ad impedire le nozze ad ogni costo.
Ed io non scorderò mai la sposa in pianto
cullava come un bimbo i suoi fiori di campo
ed io per consolarla, io con la gola tesa
suonavo la mia armonica come un organo da chiesa.
Mostrando i pugni nudi gli amici tutti quanti
gridarono "per Giove, le nozze vanno avanti"
per la gente bagnata, per gli dei dispettosi
le nozze vanno avanti, viva viva gli sposi.
traduzione di Fabrizio de André da Georges Brassens
Matrimoni per amore, matrimoni per forza
ne ho visti di ogni tipo, di gente d'ogni sorta
di poveri straccioni e di grandi signori
di pretesi notai e di falsi professori
ma pure se vivrò fino alla fine del tempo
io sempre serberò il ricordo contento
delle povere nozze di mio padre e mia madre
decisi a regolare il loro amore sull'altare.
Fu su un carro da buoi se si vuole essere franchi
tirato dagli amici e spinto dai parenti
che andarono a sposarsi dopo un fidanzamento
durato tanti anni da chiamarsi ormai d'argento.
Cerimonia originale, strano tipo di festa,
la folla ci guardava gli occhi fuori dalla testa
eravamo osservati dalla gente civile
che mai aveva visto matrimoni in quello stile.
Ed ecco soffia il vento e si porta lontano
il cappello che mio padre tormentava in una mano
ecco cade la pioggia da un cielo mal disposto
deciso ad impedire le nozze ad ogni costo.
Ed io non scorderò mai la sposa in pianto
cullava come un bimbo i suoi fiori di campo
ed io per consolarla, io con la gola tesa
suonavo la mia armonica come un organo da chiesa.
Mostrando i pugni nudi gli amici tutti quanti
gridarono "per Giove, le nozze vanno avanti"
per la gente bagnata, per gli dei dispettosi
le nozze vanno avanti, viva viva gli sposi.
traduzione di Fabrizio de André da Georges Brassens
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Non mi piacciono i matrimoni tradizionalisti, ma questo direi è veramente "straordinario".
RispondiEliminaLessi "Storia di Garabombo l'invisibile" e gli altri libri di Scorza trent'anni fa. Era, per me, un modo per confrontarmi con paesaggi nuovi, e anche con nuovi modi di raccontare. Suggestivo mondo andino, con povertà e ingiustizie, ma con una luce incredibile, in mezzo alle montagne. Sì, un po' somiglia a Pigna, quell'immagine...
RispondiEliminaE' stata una giornata SPECIALE, per un ragazzo SPECIALE che negli anni ha saputo farsi voler bene da tutti.... AUGURI e adesso un paese intero è in attesa di Carlos............
RispondiEliminaI matrimoni mi sono sempre piaciuti poco poco. almeno se erano un po' diversi era simpatico.
RispondiEliminaOra devo ammettere che con l'eta' li apprezzo di piu'
ciao
Bè, bisogna dire che per questo matrimonio è arrivata gente da tutto il mondo! nel vero senso della parola, tra parenti e amici!
RispondiEliminaDall'Argentina, dall'Inghilterra, dalla Repubblica Ceca.... per non parlare dell'Italia!
Ebbene si, Carmelo è un ragazzo d'oro... La sposa, se Carmelo l'ha voluta, non potrà certo essere da meno.... e aspettiamo Carlos....
(di scorza ho letto la danza immobile)
RispondiEliminadeve essere stato un bel matrimonio
l'ultimo matrimonio a cui ho partecipato e mi è piaciuto molto è stato quello di .... mia figlia, Lorenzo (il loro figlio) ha portato le fedi, il funzionare comunale quando l'ha visto si è commossa pure lei, è stato bello vedere tutti i loro amici così giovani, i bambini piccoli, e il mio amico nick che ha suonato per loro tutto il repertorio jazz e soul.....
Non mi piacciono molto i matrimoni però alcuni riescono veramente bene.
RispondiEliminaMi piacerebbe vedere Alberto convolare a giuste nozze magari con una vedova. Mi direte perchè con una vedova. Perchè " a ghe famu u ciaravugliu "
RispondiEliminasono molto contento adesso sei dei nostri , ti faccio tanti auguri e in bocca al lupo caro amico mio non lo saputo seno sarei venuto di persona a farti gli auguri , spero anche ora che sei sposato che non cambierai il tuo essere ciaoooooooo trombettiereeeeeeee
RispondiEliminaciao alberto!
aho che avete contro le vedove mica ho capito la battuta
RispondiEliminaSi, Alberto, vengo anch'io a farti il "ciaraviglio"!!
RispondiElimina@Zefirina: tranquilla, niente contro le vedove/i vedovi...
te la spiego io, la battuta. A Pigna (ma forse dovrei dire alta val Nervia) c'era la tradizione che quando un vedovo/vedova si risposava si faceva appunto il "ciaraviglio". Ossia, si disturbava il sonno dei novelli sposi con ogni tipo di rumore per varie sere di seguito, sino a che i novelli sposi non si decidevano a "pagare pegno", ossia a "rifocillare" tutti quanti con torte verdi, pizze, e quant'altro, ovviamente innaffiati abbondantemente da buon vino.
Con l'andar del tempo, e ovviamente con il divorzio, questa usanza si è un po' persa, anche perchè ormai i matrimoni di divorziati sono molto comuni, e sarebbe ...stancante (!) fare "ciaravigli" di continuo!
A Pigna questa usanza si è ripresa in occasione di un matrimonio "particolare" risalente ormai al 1999.
Ma a Carmelo è STATO PROMESSO!
Uomo avvisato.....