Poco tempo fa si è aggiunta ai sostenitori del blog (sostenitori si fa tanto per dire, tanto per dare un nome al widget) Laura Raffaeli. Scrive nel suo profilo
Ho visto molto prima di diventare cieca totale e sorda parziale a causa di un incidente di moto nel 2002 (ancora non risarcito). Ho fondato una onlus per disabili sensoriali, la BLINDSIGHT PROJECT (www.blindsight.eu) e collaboro per la sicurezza stradale con l'AIFVS. Ho scritto libri + altre cose. Ho reagito alle umiliazioni che l'Italia riserva ai disabili, ho dovuto lasciare la mia città (Roma) ma ho scelto il mare. Blindsight vuol dire vista cieca, la mia cecità. Vi informo per togliere illusioni, Laura Raffaeli (Blindsight).
Ieri Laura ha pubblicato un interessante post sulla dipendenza da internet. Dice
A volte mi rendo conto che la mia è una pseudo-dipendenza in quanto forzata, ad esempio quando non riesco a dormire come la notte scorsa per via della mia super sensibilità, quindi mi metto al pc e faccio quello che dovrei fare mentre invece me ne sto al mare.
Segnalo comunque a tutti, dipendenti o no, un sito dove si parla in modo veramente intelligente di netdipendenza, è di una giovane cara amica, Elena Brescacin (Talksina per tutti), web developper magnifica e geniale, cieca come me, ma lei dalla nascita, che ha aperto un sito sull'argomento della netdipendenza.
"VIRUS è la sigla che sta per “Vogliamo Internet non Rifugio ma Utile Strumento”. La sintesi di ciò che questo progetto ha come scopo: la sensibilizzazione sul problema della cosiddetta “dipendenza da Internet”, o netdipendenza, che in inglese si chiama proprio IAD, Internet Addiction Disorder. Perciò, nel nome del dominio, si è voluto giocare con la sigla IAD e la parola VIRUS, con l’auspicio che questo progetto di informazione si possa diffondere, come un virus appunto, e uccidere la netdipendenza: ecco quindi perché “IAD Killer Virus”.
Io mi sono anche iscritta nella sua pagina su Facebook, altro "focolaio" di netdipendenti, oltreché di curiosi cronici, la trovate nel sito di Talksina. Un augurio di gran successo a Talksina quindi per il suo progetto, che vi invito a pubblicizzare perché potrà essere di aiuto a molti insospettabili netdipendenti che, in Italia arretrati anche come stiamo con banda larga ed uso delle tecnologie, difficilmente capiranno di essere "a rota"
Ammirevoli queste due ragazze.
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questo è un gran post.
RispondiEliminaDavvero interessante; vado a leggere tutto. Grazie.
RispondiEliminaConcordo...
RispondiEliminavado a leggere anche io.
g
Effettivamente il problema c'è, eccome...
RispondiEliminaper non soffrire di netdipendenza bisogna essere consapevoli delle dinamiche im senso psicologico che spingono a questo tipo di comunicazione
RispondiEliminaGrazie del link e del post.
RispondiEliminaSono quella di iadkiller. Il problema, grosso, della netdipendenza è molto più profondo del semplice dire "il problema è internet" anzi, quella è una strategia usata per comodità. Per fuggire dal problema quello vero accusando il mezzo. La verità è che "dipendenza da internet" è un termine generico che non vuol dire assolutamente niente: esiste una dipendenza da relazioni sociali sul web, shopping compulsivo, gioco d'azzardo, gioco on line, sesso virtuale... ma è da tener presente che queste sono le trasposizioni su web di dipendenze e compulsioni che già esistono di suo; Internet le facilita, sì, perché si può importunare le donne(o gli uomini) senza doversi alzare dalla sedia o giocare a poker o comprare un intero negozio con pochi click. Ma -almeno parlo per me- i problemi che ti portano ad avere quella dipendenza(la mia era una dipendenza da relazioni sociali sul web) esistevano già da prima che avessi internet. Solo che prima, avevo le dediche alla radio da fare a ragazzi inesistenti o peggio raccontare(in reale) a chi mi stava intorno di averci amici o ragazzi quando non era vero quando io ero la prima ad aver paura di legarmi affettivamente a chi che sia... era quello il problema da risolvere, Internet è stata una specie di copertura, di volta faccia, dovuto anche dalla scarsa consapevolezza dei rischi. Di 'sta cavolo di dipendenza se ne parla troppo poco e quando si parla lo si fa male.
RispondiElimina-COMMENTO/AVVISO A TUTTI I MIEI LETTORI.SCUSATE L'IMPERSONALITA' E L'OFF TOPIC-
RispondiEliminaSto per piangere!
Ho modificato link e nome del Blog, ma ignoravo che facendo questo avrei cancellato per sempre tutti i commenti.E dico tutti!...I vostri commenti da due anni a questa parte...Che tristezza...
Se penso che ieri stavo per chiudere il Blog...beh...Mi dico...Forse era destino.Ricominciare tutto da capo.
Meglio sorridere della mia incompetenza vah...eheheh :/
Per chi vuole ancora seguirmi, il mio link nuovo è www.l-ultimadea.blogspot.com
Al mio vecchio indirizzo spiego brevemente il perchè del cambio.
Un bacione e un abbraccio!
Argomento interessante (e forse sottovalutato), grazie dei link vado a cercare di saperne un po' di più.
RispondiEliminagrazie alberto!
RispondiEliminaBlindsight
RispondiEliminaE di che? Grazie a te per il tuo post. Ciao.
gran bell'articolo, concordo con tutto quello che hai scritto.
RispondiEliminaIl problema é grave e dev'essere risolto in qualche modo.
ci sentiamo presto
alice