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lunedì 15 ottobre 2007

Scoperta pergamena con canti del X secolo ad Apricale


La pergamena con canti del X secolo scoperta ad Apricale

Centri periferici come Apricale (IM), inespugnabile roccaforte dell’imperiese, hanno spesso rivestito, nel corso dei secoli, funzione di scrigno: rispetto alle città della costa ligure, più facilmente soggette a incursioni da parte dei Saraceni e poi continuamente oppresse dalle pretese patrimoniali dei Genovesi, tali centri dell’entroterra hanno preservato preziose reliquie, tra cui pergamene di età basso medioevale, che permettono di acquisire maggiori conoscenze sulla storia, sulla giurisdizione e sulla tradizione liturgica di un determinato luogo.

Durante una vacanza ad Apricale, Leandra Scappaticci, paleografa all’Università di Pavia (sede di Cremona) e anche mia amica, ha scoperto, nel Museo del Castello, alcune pergamene che finora non erano state mai prese in considerazione, nemmeno da acuti studiosi locali di fine Ottocento e di metà Novecento come Girolamo Rossi e Nino Lamboglia, che si erano concentrati esclusivamente sui manoscritti contenenti gli Statuti del Comune. Le pergamene, quattro carte originariamente appartenenti ad un Messale del X secolo, furono riutilizzate, almeno due secoli dopo, per rafforzare la legatura e la coperta degli Statuti.

Allo stato attuale delle ricerche nel territorio del Ponente ligure, tali reperti rappresentano le testimonianze più antiche di notazione musicale in codici liturgici. Difatti le pergamene recano interessanti segni neumatici che costituivano, in termini generici, gli antenati della più recente notazione quadrata e del moderno pentagramma con le note.

Sabato 20 ottobre, alle ore 17, nel Salone del Castello, la dott.ssa Leandra Scappaticci illustrerà le caratteristiche paleografiche e musicali del Messale; durante la relazione i canti presenti nelle pergamene saranno eseguiti dal prof. Giacomo Baroffio e dal Mo Eun Ju Anastasia Kim, interpreti eccezionali che hanno collaborato anche con la rivista Amadeus in numerose registrazioni di canto liturgico medioevale. Prestigiosa è la presenza, ad Apricale, del Prof. Baroffio, docente di fama internazionale e massimo esperto di canto gregoriano, che ora insegna Storia delle liturgie e Storia della musica medioevale presso l’Università di Pavia, facoltà di Musicologia (sede di Cremona).

Dopo la conferenza il prof. Baroffio, insieme con il M° Eun Ju Anastasia, intratterrà il pubblico con un concerto di canti gregoriani, Musica divina di san Pier Damiani (1007-1072).


6 commenti:

  1. Questa sì che è una notizia straordinaria!

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  2. Ciao, come da tuo post sul mio blog, ti comunico che sul mio sito è disponibile il downolad gratuito del libro:

    STATO A ROVESCIO, Il Processo a Marcello Dell’Utri per “Concorso esterno in associazione mafiosa”. La sua amicizia e gli affari con Silvio Berlusconi.

    Cordiali saluti
    Nicola Andrucci

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  3. Insomma, c'è da essere più fieri di essere liguri che occitani!

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  4. e dagli con sto occitano! guarda che, a mio avviso, si puo' benissimo essere liguri e occitani!
    come italiani e occitani!
    si tratta di tutelare le tradizioni ed i dialetti, ma penso che molti brigaschi siano stra-contenti e fieri di essere liguri: eppure siano aperti affinche' il loro dialetto venga studiato e classificato, anche come variante dell'occitano...
    se poi esistono disegni autonomisti, non ne sono al corrente: MA SI TRATTA DI 3 PAESELLI!....
    tra l'altro cosa ci perderebbe la liguria?
    quello che doveva perdere l'ha perso nei secoli, non ultimo dopo il rattechement del 46, se non altro per l'energia elettrica che i francesi si sono portati via, con la val roya....

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  5. Il problema non è quel che si sentono i brigaschi, ma quello che si vorrebbe che diventassero artificialmente!

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  6. interessantissima questa pergamena! ma è stata trovata di recente, se ho capito bene! penso sia davvero una bella scoperta!

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