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lunedì 11 febbraio 2008

Bocche cucite agli atleti inglesi delle Olimpiadi

olimpiadi censurate
Può un atleta, un atleta olimpionico, avere delle idee politiche, o più in generale delle idee sui diritti umani? Non può, e se proprio le ha se le tenga per sé e non le manifesti in pubblico. Il suo cervello si deve solo concentrare sui muscoli delle gambe per correre o saltare e sui muscoli delle braccia per tirare o lanciare.

Ieri è uscito sul Mail on Sunday un documento legale di 32 pagine che gli atleti britannici saranno costretti a firmare se vorranno gareggiare a Pechino. È un contratto capestro che li impegna nella maniera più assoluta a non fare dichiarazioni di qualunque tipo sulla politica o sulla situazione dei diritti umani in Cina. Graham Nathan, portavoce della British Association Olimpics, ha confermato serafico la notizia, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.

Che la politica rimanga fuori dalle olimpiadi, dove anche un piccolo gesto fatto dal podio dei premiati ha una risonanza mondiale, è una illusione, nemmeno tanto pia. Adesso è da vedere che precauzioni prenderanno gli altri Stati per impedire che i loro atleti mettano in imbarazzo il governo Cinese che ha la mannaia alzata delle ritorsioni economiche. Vi dicono niente Prodi e il papa che non ricevettero, manco a morire, il Dalai Lama quando fu in visita in Italia?
Tommie Smith e John Carlos
Tommie Smith e John Carlos sul podio delle olimpiadi di Città del Messico, 1968. Primo e terzo nella finale dei 200 metri. Il pugno guantato di nero alzato in onore del Black Panther Party che in quegli anni stava lottando con durissime battaglie per i diritti dei neri. Furono sospesi dalla squadra americana con effetto immediato ed espulsi dal Villaggio olimpico ma quel gesto rimase impresso in maniera indelebile nella storia dei Giochi.

11 commenti:

  1. Quando ho letto la notizia non ci volevo credere, invece ho letto anche che ci sono altre nazione che stanno pensando a decisioni analoghe, spero che la questione abbia una risonanza mondiale e il mondo si indegni ancora di più per quello che sta succedendo.

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  2. Sarebbe il caso che gli atleti inglesi facessero qualcosa per opporsi a questa decisione. Per esempio decidere di non partecipare se effettivamente bisogna firmare questo contratto. Non credo che la federazione inglese (o chi per essa) ci guadagnerebbe molto in termini di immagine e probabilmente sarebbe costretta a tornare sui propri passi.

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  3. Non è neanche la prima volta che gli inglesi si comportano così, alle olimpiadi di Berlino gli atleti inglesi furono costretti, sempre dai loro politici, a fare il saluto nazista.

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  4. Penso anche io che gli atleti possono e devono fare qualche cosa.

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  5. e pensare che nell'antica Grecia venivano sospese le guerre durante le Olimpiadi...oggi permangono compromessi politici che nulla hanno a che fare con lo spirito vero dello sport che dovrebbe essere al di sopra do ogni cosa

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  6. queste olimpiadi nascono male e crescono peggio. Quanto agli inglesi, tornino a occuparsi dell'etichetta del the per le teste coronate.
    Bellissima foto che si guarda sempre con piacere!

    un saluto notturno

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  7. Comincerei a non chiamarle più olimpiadi!

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  8. Si, concordo con Negroski: non sono più degne di chiamarsi olimpiadi....
    purtroppo, penso che gli atleti inglesi non faranno molto: e chi farà sarà messo a tacere ?

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  9. E' davvero vergognoso che nessuno faccia niente: basterebbe che tutti gli atleti si rifiutassero di prendere parte a questa pazzia! Se lasciamo giocare i cinesi da soli, con chi se la potrebbero prendere? Contro chi lancerebbero la loro mannaia delle ritorsioni economiche? Contro ogni singolo stato?? L'unione fa la forza, la storia lo insegna...

    No comment sulla visita in Italia del Dalai Lama... cheffiguradimmerda globale che abbiamo fatto!

    Bella foto.

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  10. Ma roba da urlo, la etichettatitissima Perfida Albione non può non distinguersi!!!
    Capisco che la politica NON DOVREBBE far parte dello sport, ma dato che ogni uomo ha un cervello (e spero un cuore) dovrebbe essere libero di esprimersi.. Riproporrei lo stesso gesto degli americani del 1968: un laccio, una fascia, un colore diverso. Gareggiare, perchè questo è il bello delle olimpiadi, lottare per vincere, perchè qeusto è lo scopo, e non lasciarsi abbattere dalle contrarietà. Perchè questo sia il messaggio.

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