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venerdì 29 febbraio 2008

La Cassazione non aveva tempo

giuseppe riina
liberazione di giuseppe riina
Ieri è stato scarcerato per decorrenza dei termini Giuseppe Riina, figlio di Totò, il capo dei capi. La Cassazione non ha fatto in tempo a valutare se rendere definitiva la condanna a otto anni e dieci mesi per associazione mafiosa. Qui però il tempo l'aveva trovato. Ma questi giudici non devono mai rendere conto a nessuno del loro tempo? Qui invece dicevo che le "famiglie" erano ridotte alla fame. A giudicare dalla Mercedes che aspetta il rampollo mafioso per riportarlo a Corleone forse mi ero sbagliato.

Foto via

Auguri a tutti i bisesti

corte di cassazione
E finalmente, dopo quattro anni, è arrivato anche per voi bisesti il giorno del vostro compleanno. Ce n'è qualcuno? O qualcuno ha un amico nato in tale data evanescente? E voi che siete nati a Natale, Capodanno, Ferragosto, o anche Pasqua, che sale e scende, se ci siete battete un colpo. E battete anche un colpo, se volete, per dire la vostra su quelle cose là che chiamano oroscopi.

Nel calendario giuliano è bisestile un anno ogni 4 (quelli la cui numerazione è divisibile per 4) con l'eccezione degli anni secolari (quelli divisibili per 100). Questi sono bisestili solo se divisibili per 400. Così il duemila, che è divisibile per 400, lo è stato, mentre il 1900 no. Il nome bisestile viene dai Romani che aggiungevano un giorno in più dopo il 24 febbraio che essi chiamavano sexto die ante Kalendas Martias, sesto giorno prima delle Calende di marzo. Le Calende, da dove deriva la parola calendario, erano il primo giorno di ogni mese.

giovedì 28 febbraio 2008

Cassazione dixit

corte di cassazione
Il mio scarso senso di immaginazione stenta a fantasticare la scena. Alcuni giudici, magari tra quelli presenti nella foto, affondati in poltrone di cuoio attorno a un tavolo intenti a discutere animatamente soppesando i pro e i contro e citando dottissime teorie di filosofia morale per uscirsene finalmente con questa sentenza:
Il palpeggiamento dei genitali davanti ad altri soggetti, in quanto manifestazione di mancanza di costumatezza ed educazione, deve considerarsi atto contrario alla pubblica decenza, concetto comprensivo di quel complesso di regole comportamentali etico-sociali che impongono a ciascuno di astenersi da condotte potenzialmente offensive del sentimento collettivo della compostezza del decoro, generanti disagio, disgusto e disapprovazione nell'uomo medio.

Che in soldoni vorrebbe dire, vietato toccarsi gli zebedei in pubblico per fare gli scongiuri perché l'atto dà scandalo.

Sentenza 8389 emessa l'altro ieri della terza sezione penale della Suprema corte che ha confermato una multa di 200 euro nei confronti di un 42enne comasco che "sulla pubblica via si toccava vistosamente i genitali (da sopra i vestiti)". E oltre alla multa lo scostumato individuo dovrà versare anche 1000 euro in favore della cassa delle ammende.

Repubblica delle banane? No, dei maroni.

mercoledì 27 febbraio 2008

Presenze scomode

manifesto unef
«Alcuni pretendono che gli studenti non abbiano problemi di alloggio» dice questo manifesto provocatorio del Sindacato studenti francese, che vuole promuovere la costruzione di nuovi posti letto per i fuorisede. Una giovane coppia co-stretta a fare l'amore nel letto matrimoniale occupato dai genitori di uno dei due.

Ve li immaginate i tuoni e i fulmini delle compagnie crociate se un poster simile, per una simile causa, fosse stampato e diffuso in Italia?

Articolo del Corriere e sito dell'Unef.

AGGIORNAMENTO, 28 FEBBRAIO
manifesto unef
Un'ora fa un visitatore non registrato che si è firmato gilbus, e che ringrazio molto, ha lasciato un commento con un link a questa foto che ho scaricato, ingrandito e corretto. Poi qui e sul sito dell'UDU ho saputo di più.

Questo poster ha una storia molto lunga, è stato infatti ideato anni fa dall’UNEF, il sindacato degli studenti universitari francesi, ed era già da loro stato utilizzato per una campagna. Attraverso l’ESU, il sindacato degli studenti europei, cui l’UDU, e anche l’UNEF, aderisce, tale manifesto era giunto anche in Italia, utilizzato proprio dall’UDU per una sua campagna nel 2000 senza però avere la risonanza che il manifesto dei francesi ha generato. Ma allora non erano ancora diffusi i blog.

Ecco un caso, solo un caso, dove siamo superiori nell'informazione ai grandi giornali. Qui il Corriere della sera non ha fatto una bella figura.

martedì 26 febbraio 2008

L'altra metà del cielo avanza, in Iran

Ragazze iraniane
Ragazze iraniane

La notizia è di quelle che mi lasciano stupito, anche perché non conosco quel mondo, ma nello stesso tempo confermano una mia radicata convinzione. Se cambiamento in senso moderno avverrà nelle società islamiche questo sarà innescato in larga misura dalle donne.

Succede che in Iran, l'Iran dove si lapidano ancora le adultere, il numero delle studentesse universitarie ha superato di gran lunga quello dei loro colleghi maschi. Sono ormai il 65 per cento. Erano il 37 per cento nel 1997, l'anno in cui fu eletto il presidente riformatore Khatami. È a lui che si deve l'inizio della liberalizzazione.

Ed è allarme. In una società legata ancora agli schemi patriarcali questo fenomeno appare agli occhi dei fondamentalisti, ma non solo, una deriva che mina alle basi la società, anche perché, finiti gli studi, queste donne andranno a occupare posti di lavoro di rilievo togliendo potere ai maschi. E quindi si corre ai ripari. Le nuove regole entreranno in vigore per il prossimo esame di ammissione in estate. In ogni facoltà ci sarà una quota rosa e una quota azzurra del 30 per cento ciascuna. Solo il resto dei posti, cioè il 40 per cento, sarà lasciato alla libera competizione. "La legge garantisce in questo modo i maschi nelle facoltà dove le ragazze sono più numerose, come le scienze naturali, ma favorisce anche le donne là dove ce ne sono di meno, come le facoltà d'ingegneria e di scienze umane" ha detto il capo dell'Organizzazione dei konkur accademici.

Palliativi, perché, almeno così la penso, le quote rosa o azzurre che siano, laggiù come da noi, niente smuovono, se niente si muove, e niente arrestano, se un cambiamento si è avviato. Che il movimento femminista occidentale rimasto incompiuto, nonostante i roghi in piazza dei reggiseni e tutto il resto, venga riattizzato con altri approcci e altri metodi da donne in chador?

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lunedì 25 febbraio 2008

Famiglie e "famiglie"

manifesto elettorale casini
Cuffaro, proconsole di Pierferdi in Sicilia, per aver aiutato alcune "famiglie" si è beccato (per ora solo) cinque anni di gabbia. Adesso ci mancava anche che a queste altre di famiglie e a queste altre ancora sequestrassero i beni. Ormai poverini sono alla fame e bisognerà aiutarli. Ci penserà Lombardo, il raccomandato di ferro del proconsole, candidato a governare l'isola? La risposta sembra darla il Pierferdi che come un vero boss ha le idee chiare in proposito. E così da questi 6x3 ha cominciato la sua campagna elettorale. Bravo.

domenica 24 febbraio 2008

Nato a Vienna?

Resta però la contraddizione Cuffaro, l'ex presidente della giunta regionale, esponente dell'Udc, che per primo aveva espresso il proprio sostegno a Lombardo. Nessun imbarazzo a livello nazionale? ha chiesto a Micciché il cronista dell'Ansa. Ironica e amara la risposta: «Evidentemente c'è un motivo per cui Kafka è nato a Vienna e Pirandello è nato in Sicilia».
Da qui

Oh Micciché, ma va va va a...

Potessero ancora...

moda milano
Gregorio XVI

Assurda ed erronea sentenza, o piuttosto delirio, che si debba ammettere e garantire a ciascuno la libertà di coscienza: errore velenosissimo, a cui apre il sentiero quella piena e smodata libertà di opinione che va sempre aumentando a danno della Chiesa […] Pessima, né mai abbastanza esecrata ed aborrita libertà della stampa nel divulgare scritti di qualunque genere; libertà che taluni osano invocare e promuovere con tanto clamore. Inorridiamo, Venerabili Fratelli…

Gregorio XVI
, enciclica Mirari vos, 15 agosto 1832


Via Diary

sabato 23 febbraio 2008

Francesco Biamonti

Questo sabato, ed è il secondo, non pubblico nessuna poesia, ma visto che ieri a Sanremo si è svolta la quarta edizione del premio Grinzane-Biamonti (vedere il sito) inserisco questo video, "Francesco e il mare", diviso in due parti girato nel 1996 dai ragazzi della terza C dell'Istituto d'arte di Imperia.
Francesco Biamonti, grande scrittore ligure


Francesco Biamonti, un poeta


Francesco Biamonti, nato a San Biagio della Cima.

Francesco Biamonti, coltivatore di mimose.

venerdì 22 febbraio 2008

I gusti sono gusti

moda milano
In questi giorni la solita kermesse delle giornate della moda qui a Milano. Questo un modello di "Love sex money". Un bel trinomio non c'è che dire. Mi piacerebbe però sapere cos'ha di sex questo vestito con la modella ossuta che c'è dentro. O sono io che ho gusti fuori moda?

giovedì 21 febbraio 2008

Conti dormienti, un risveglio da 10 miliardi

banconota cinquecento euro
Nelle banche italiane giacciono attualmente 10 miliardi di euro che non hanno un proprietario reperibile. Sono tutti quei conti in cui da dieci anni non c'è stato nessun movimento. Per i motivi più svariati gli intestatari se ne sono dimenticati. Fino a poco tempo fa le banche, dopo dieci anni, periodo per cui erano tenute a conservare una documentazione cartacea, incameravano senza tanti scrupoli le giacenze.

Adesso cambia tutto. Questi soldi finiranno al fondo indennizzi alle vittime dei crac finanziari. Ve li ricordate i Bond Argentina, Cirio, Parmalat, solo per citare i più noti? Crac dove le banche erano ampiamente corresponsabili.

Fra i conti dormienti ce ne sono parecchi di gente irreperibile perché ormai defunta. Che le banche si siano mai preoccupate di avvisare i parenti all'oscuro di quel denaro? Figuriamoci. E se il conto fosse stato in rosso? Ah, allora le raccomandate sarebbero partite come saette all'indirizzo di tutto il parentado del debitore. Più che mai attuale il detto di Bertold Brecht.

lunedì 18 febbraio 2008

In mezzo alle mimose

mimose in Liguria
Sono ancora in Liguria. Sabato ho pranzato da Pia di Vallebona (IM) nella sua casa di campagna in mezzo alle mimose non ancora del tutto fiorite. Fra quindici giorni il premio Grinzane-Biamonti a Villa Nobel a Sanremo. Che Francesco Biamonti coltivasse mimose non è del tutto falso ma questo mestiere che gli aveva appiccicato Giulio Einaudi l'editore, a Francesco stava un po' stretto e gli dava anche un po' fastidio. Mi cito da qui
Che le mimose fanno i fiori gialli lo sanno tutti. D’accordo cambia da varietà a varietà ma sapreste descrivermeli? Non credo, io no di certo. Ebbene quella sera mi raccontò, proprio così, mi raccontò i colori, e io stetti muto e affascinato. Per ore. Una magia. Mi raccontò anche di quel giallo che aveva usato non mi ricordo più quale pittore e che lui voleva ottenere dalle sue mimose. E di tutti i concimi che stava sperimentando. Non so su quali seri fondamenti scientifici si basassero le sue osservazioni e se quelle prove portarono mai a risultati concreti, ma non è questo il punto. Lui era un esteta, non un contadino.

Come ormai è bellissima consuetudine alla fine del pranzo Pia tira fuori un cestino ricolmo di poesie arrotolate, ognuno pesca la sua. La mia era questa di Giuseppe Conte che saluto.

Il tuo miracolo, Amore

Come si allungano le ore
di luce, com’è ingordo Febbraio
di oro torbido e di vita
allo stato nascente
di rami germinanti dal niente
su cui si apriranno dei fiori
dicendoci che è possibile riavere
dal niente, forme, profumi, colori.
È questo il tuo miracolo, Amore,
questa violenta volontà di essere
materia che si agita e si muove
e si piega e si mescola e confonde,
l’energia marina del vento,
l’energia aerea delle onde.
È questo il tuo miracolo, Amore,
lo spirito che entra nelle cose
che popola il vuoto di mimose
come fa sui viali liguri Febbraio.

Giuseppe Conte

mimose in Liguria

sabato 16 febbraio 2008

Giovanni Boine

fasce in Liguria
[clic sopra le foto per ingrandire]

Ed ecco le fatiche fatte sante, ed ecco ... Le fatiche! Lavoro tenace, lavoro rude, lavoro anche di notte. E qui non v'è aratro, qui non v'è ordigno, qui i solchi si fanno a colpi violenti di bidente, uno dopo l'altro, duri, violenti rompendo il terreno compatto e argilloso. Terreno avaro, terreno insufficente su roccia a strapiombo, terreno che franerebbe a valle e che l'uomo tien su con grad'opera di muraglie e terrazze. Terrazze e muraglie fin su dove non cominci il bosco, milioni di metri quadri di muro a secco che chissà da quando, chissà per quanto i nostri padri, pietra per pietra, hanno con le loro mani costruito. Pietra su pietra, con le loro mani, le mani dei nostri padri per secoli e secoli, fin su alla montagna! Non ci han lasciati palazzi i nostri padri, non han pensato alle chiese, non ci han lasciata la gloria delle architetture composte: hanno tenacemente, hanno faticosamente, hanno religiosamente costruito dei muri, dei muri a secco come templi ciclopici, dei muri ferrigni a migliaia, dal mare fin in su alla montagna! Muri e terrazze.

Giovanni Boine
Finale Marina 1887
Porto Maurizio 1917


fasce in Liguria
fasce in Liguria

Questo sabato niente poesia, ma un testo poetico di uno scrittore della mia terra che mi è particolarmente caro. Le foto [ingranditele con un clic sopra] le ho scattate ieri e purtroppo non rendono appieno l'asperità del suolo e i precipizi di queste fasce. Siamo in val Roja, giù si vede il mare e su le montagne delle Marittime innevate. Le immagini si riferiscono a una vigna ricostruita che produce il "Roccese". Metto le mani avanti, sì, il pranzo lo abbiamo fatto, e se mi gira, metto il menu nei commenti.


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giovedì 14 febbraio 2008

Bandiere e bare

militari italiani in afghanistan
Alzabandiera, ammainabandiera, onore alla bandiera, saluto alla bandiera, bandiera a mezz'asta, bandiera a lutto. E oggi il maresciallo dell'esercito Giovanni Pezzulo ritornerà in patria in una bara avvolta nella bandiera. La guerra, perché di guerra si tratta e non d'altro, continua. E pare che la gente cominci a farci l'abitudine. Ci si risveglia ogni tanto quando un nostro soldato ci rimette la vita, mentre le stragi di civili laggiù, quante ormai?, lasciano indifferenti i più.
militari italiani in afghanistan
Foto di militari italiani in "missione" in Afghanistan.

mercoledì 13 febbraio 2008

Guardatevi la lingua e meditate

Lara
Sana abitudine è tirar fuori la lingua alla tua immagine allo specchio. Da un canto è necessario, quotidianamente, ridere un po' di sé; e inoltre approfittane per dare un'occhiata al suo colore e alla sua consistenza. La lingua è una grande depositaria di segreti, come organo interno che abbiamo all'esterno. Come leggere i segni della tua lingua? Ah, questo alfabeto è oscuro dato che ogni lingua ha il proprio. Conoscere se stessi non è altro che conoscere la propria lingua: guardala, indaga nei suoi monticelli e seni, pensa a cosa farai oggi con lei. Non essere una lingualunga. Prima del pettegolezzo, della menzogna, dell'infedeltà, morditela tre volte: dopo, se vuoi, liberala.

Héctor Abad Faciolince
Trattato di culinaria per donne tristi

Grazie Lara per esserti prestata al gioco.

martedì 12 febbraio 2008

Si è fatto santo da solo

Hotel mr president
Dormireste sonni tranquilli nella camera di questo albergo? Suvvia, cosa volete di più con un angelo custode unto dal Signore che prega per voi? E non costa nemmeno una fortuna. Per questa Superior Double Room-Apartman ve la cavate con 169.00 euro, altri 30 se siete in due. Ci sono riuscito, ho parlato di Lui senza nemmeno fare il suo nome.

Hotel Mr. President Karadjordjeva 75, Beograd, Srbija.
Hotel mr president

lunedì 11 febbraio 2008

Bocche cucite agli atleti inglesi delle Olimpiadi

olimpiadi censurate
Può un atleta, un atleta olimpionico, avere delle idee politiche, o più in generale delle idee sui diritti umani? Non può, e se proprio le ha se le tenga per sé e non le manifesti in pubblico. Il suo cervello si deve solo concentrare sui muscoli delle gambe per correre o saltare e sui muscoli delle braccia per tirare o lanciare.

Ieri è uscito sul Mail on Sunday un documento legale di 32 pagine che gli atleti britannici saranno costretti a firmare se vorranno gareggiare a Pechino. È un contratto capestro che li impegna nella maniera più assoluta a non fare dichiarazioni di qualunque tipo sulla politica o sulla situazione dei diritti umani in Cina. Graham Nathan, portavoce della British Association Olimpics, ha confermato serafico la notizia, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.

Che la politica rimanga fuori dalle olimpiadi, dove anche un piccolo gesto fatto dal podio dei premiati ha una risonanza mondiale, è una illusione, nemmeno tanto pia. Adesso è da vedere che precauzioni prenderanno gli altri Stati per impedire che i loro atleti mettano in imbarazzo il governo Cinese che ha la mannaia alzata delle ritorsioni economiche. Vi dicono niente Prodi e il papa che non ricevettero, manco a morire, il Dalai Lama quando fu in visita in Italia?
Tommie Smith e John Carlos
Tommie Smith e John Carlos sul podio delle olimpiadi di Città del Messico, 1968. Primo e terzo nella finale dei 200 metri. Il pugno guantato di nero alzato in onore del Black Panther Party che in quegli anni stava lottando con durissime battaglie per i diritti dei neri. Furono sospesi dalla squadra americana con effetto immediato ed espulsi dal Villaggio olimpico ma quel gesto rimase impresso in maniera indelebile nella storia dei Giochi.

domenica 10 febbraio 2008

Cento aeroplani di carta verranno lanciati dalla stazione spaziale orbitante

aereo di carta
Alzi la mano chi non ne ha mai costruito. Bene, non vedo nessuna mano alzata, quindi ci siete passati tutti. Mi ricordo i più bravi che ne fabbricavano di quelli che dopo la picchiata planavano con eleganza per terra. C'era anche chi soffiava sulla punta come per animarli. E poi le schiappe che vatti a sapere perché non c'era proprio verso, i loro aerei lanciati in aria cadevano inesorabilmente come sassi.

Adesso il gioco si fa serio. Il 20 marzo l'astronauta giapponese Koichi Wakata lancerà dalla stazione spaziale una flotta di cento di questi aerei. Carta speciale di riso dipinta con una speciale sostanza al silicone. Sembra una bizzaria, ma l'esperimento è stato preparato con metodologia scientifica da Shinji Suzuki, ingegnere di astronautica dell'Università di Tokio, in collaborazione con i massimi esperti di origami.

Forse è una mossa propagandistica per destare interesse verso il programma spaziale nipponico, ma è anche probabile che l'esperimento abbia un senso, un senso "aereo". In linea, cioè, con le ricerche che si compiono in Giappone con i venti e le correnti che hanno portato a registrare la musica dell'aria, delle melodie della natura che nessuno aveva mai colto e che si sono rivelate all'orecchio solo quando sono state captate e sistematicamente studiate.

Nell'ipotesi abbastanza improbabile che qualcuno ne trovi uno è pregato, come è scritto sulla fusoliera, di restituirlo alla Japan Space Agency.


La foto è presa da qui.

sabato 9 febbraio 2008

Giuseppe Ungaretti

Soldati
Bosco di Courton luglio 1918

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.


Giuseppe Ungaretti
Alessandria d'Egitto 1888
Milano 1970

poesie di Giuseppe Ungaretti


Soldato americano in Afghanistan
Questa foto scattata il 16 settembre dall'inglese Tim Hetherington ha vinto ieri il primo premio del prestigioso World Press Photo 2008. Vi è ripreso un soldato americano sfinito in una trincea rifugio nella valle Korengal, provincia orientale dell'Afghanistan. Sono passati 90 anni dalle trincee della Prima guerra mondiale che ispirarono la poesia di Ungaretti.

Giuseppe Ungaretti il più grande poeta italiano


venerdì 8 febbraio 2008

Continua il massacro giapponese delle balene

caccia alle balene
Una balena e il suo piccolo, probabilmente ancora lattante, appena catturati vengono issati sul ponte di una nave giapponese.

Questa volta non è stata Greenpeace a beccare i giapponesi con le mani nel sacco a saccheggiare questa specie di mammiferi ad alto rischio. La foto che vedete sopra è stata scattata con potenti teleobiettivi nei giorni scorsi dalla nave australiana Ocean Viking e farà parte del dossier che verrà presentato alla corte internazionale dell'Aia per mettere con le spalle al muro i giapponesi, colpevoli di questa mattanza nel santuario dei cetacei dell'Oceano Antartico.

Una moratoria internazionale vieta la caccia alle balene, ma alcuni stati, in primo luogo il Giappone, si sottraggono a questo divieto. Con la scusa di fare ricerche, si calcola che dal 1988 a oggi i giapponesi abbiano ammazzato settemila balene.
caccia alle balene


Forse non tutti sanno che nel mar Ligure esiste il Santuario dei Cetacei e che nella bella stagione vengono organizzate escursioni giornaliere. Se si ha un po' di fortuna può capitare di vedere lo straordinario spettacolo dell'emersione o dell'immersione di questi enormi mammiferi.


giovedì 7 febbraio 2008

Dire indecente è poco

Il 13 e 14 aprile si torna a votare. Chi ci andrà, chi non ci andrà, chi voterà scheda bianca, chi voterà scheda nulla con qualche insulto, chi metterà una croce su qualche simbolo.

Non importa che scelta facciate. Se siete iscritti nelle liste elettorali, anche se non votate, valete 10 euro a legislatura che vanno a finire nelle casse dei partiti. Un euro per la Camera, un euro per il Senato ogni anno. E adesso che questa legislatura è finita in anticipo sulla sua scadenza naturale?

Come se niente fosse successo le sanguisughe continueranno a incassare questi denari aggiunti ai nuovi che percepiranno dalle nuove elezioni. L’inghippo è nascosto al secondo comma lettera a) del quattordicesimo capitolo dell’articolo 39 della legge 51 del 2006, approvata poco prima delle ultime elezioni, proposta dal ministero dell’Economia di Giulio Tremonti con il patrocinio bipartisan dei partiti e dei loro tesorieri: in caso di elezioni anticipate i rimborsi, versati di anno in anno, «non si interrompono».

Sono 300 milioni di euro. Ho scritto nel titolo «indecente è poco», se volete trovate voi un aggettivo più adatto.

mercoledì 6 febbraio 2008

Milano clown festival

Milano clown festival
Noi siamo QUI perché dalle altri parti non possiamo suonare...


Spero di aver tempo per passarci e fare qualche foto.

Il senso delle proporzioni

coltello e forchetta giganti
Ieri a Torino. Pranzo veloce in un self service in piazza Carlo Felice (la cena è stata tutt'altra cosa). Mentre chi era con me faceva la coda per andare in toilette e visto che non mi scappava ne ho approfittato per catturare questa immagine nello spazio all'aperto del locale.

Il pensiero mi è scivolato facilmente sulle proporzioni, sulle mie proporzioni o sproporzioni rispetto alle cose che mi circondano. E, partendo dalla scena, il mio sedere era proporzionato alle sedie, ma la mia mano non alle posate e nemmeno lo era il piano del tavolo. Oltre. Mi son sentito sproporzionato di fronte a un'enorme piazza estraniante, di fronte a un grattacielo di millanta piani e mi son sentito sproporzionato di fronte a menti insuperabili. Mi son sentito sproporzionato di fronte al mare, alle montagne, al deserto. E mi son sentito sproporzionato anche di fronte alla stupidità umana e a tutte le sue idiozie.

Mi scuso anche con qualcuno se la mia reazione a una sua osservazione è stata sproporzionata. Certe volte, in qualche rara giornata no, anch'io perdo il senso delle proporzioni.

martedì 5 febbraio 2008

Chiedo scusa a Lupo Alberto

ZapateroMi perdonerà Lupo Alberto se gli ho rubato la prima posizione nei risultati di ricerca su Google.it con la parola "alberto". Del resto io sono un cane, lui un lupo e assieme diventiamo Cane Lupo Alberto. Si rimane insomma in famiglia. Se volete vedere.

lunedì 4 febbraio 2008

Morti 758 pedoni investiti da macchine nel 2006

cartello pedoniQuesta mattina il gesto l'ho già fatto quattro volte. Alzo deciso il braccio e la mia mano diventa la paletta dell'alt della polizia. È ormai un'abitudine quando devo attraversare una strada qui a Milano e sia ben chiaro sulle strisce pedonali dove in teoria dovrei avere diritto di stop sulle macchine. Qualcuno da dietro il volante mi guarda anche storto e riparte di scatto, sfiorandomi, quando sono passato, qualcun altro inchioda e immagino le imprecazioni. Ma non mi avevi visto che attraversavo?

Ogni giorno, ogni santo giorno, ben 60 pedoni sono investiti, e fra questi due perdono la vita. Nel 2006 i morti sono stati 758, 55 in più rispetto all'anno precedente. Se ti becca una macchina che viaggia a 30 chilometri orari hai la possibilità del cinquanta per cento di sopravvivere, se ti becca a 50 chilometri la possibilità scende al dieci per cento, sei quasi un uomo morto.

Adesso le case automobilistiche stanno progettando, perché lo prevedono le recenti omologazioni, nuove tecnologie che comprendono prove di crash “urto-pedone”. Più distanza del cofano dal motore in maniera da renderlo più “morbido” all'impatto, mascherine, le Frontal Protection System, protettive di gomma da montare sul muso dei Suv e vatti a sapere cos'altro.

Manca che rendano obbligatorio il casco per i pedoni così siamo a posto.

Certe rare volte mi capita, in qualche piccola cittadina, che appena accenno a mettere un piede sulla strada, la macchina che sta arrivando rallenta subito e si ferma, e chi è dentro mi fa cenno di passare. Gentilezze che ti sorprendono in questo mondo di fretta maleducata.

Quando si fanno sondaggi sui posti in Italia dove la qualità della vita è migliore basterebbe una prova per tutte. Quella del piede che accenna ad attraversare e le reazioni degli automobilisti.

domenica 3 febbraio 2008

Forme improprie

pile di cioccolato
Certi maestri cioccolattieri creativi hanno preso alla lettera lo slogan che certi pubblicitari creativi avevano sfornato nel lontano 1979 per il Pocket Coffee, tuttora in onda: la carica del caffè e l'energia del cioccolato. Preso alla lettera o quasi. Pile cariche di energia dolce, ecologiche per giunta.

Vi ricordate di qualche oggetto dalla forma insolita, per lo più bizzarra, differente da quella comune?

Lo spot del Pocket Coffee del 1979.

sabato 2 febbraio 2008

Antonio Machado

D'ogni parte ti cerco
senza trovarti mai,
e in ogni parte ti trovo
solo per andarti a cercare.


Por todas partes te busco
sin encontrarte jamas,
y en todas partes te encuentro
solo por irte a buscar.


Antonio Machado
Siviglia 1876
Collioure (Francia) 1939, in esilio

venerdì 1 febbraio 2008

La palma di Rommel sui nostri mezzi in Afghanistan

mezzo italiano in Afghanistan
Ho fatto (purtroppo) il militare e so bene come quel mondo di stellette sia attaccato in maniera maniacale ai simboli del passato. Nella foto un mezzo corazzato della missione italiana in Afghanistan distrutto da una mina. Se osservate su una portiera potete vedere il logo di una palma, che tolta la svastica, è ricalcato dal vessillo che vedete sotto, emblema dell' Afrika Korps, agli ordini di Rommel nella seconda guerra mondiale. E difficile da credere che l'ufficiale, o molto più probabilmente una commissione di ufficiali, non avessero in mente quel simbolo quando hanno deciso di dare l'ordine di dipingerlo sulle fiancate dei mezzi della missione.

Ce l'hanno detto, ripetuto e straripetuto: «Andiamo in quel martoriato paese per motivi umanitari, non per fare la guerra». Al di là che le regole d'ingaggio non sono state rese pubbliche, (i nostri soldati sparano solo se sparano loro o sparano comunque con licenza di uccidere?) questo simbolo è in sintonia con quello che hanno tentato di farci credere?

Nel novembre del 2006 il settimanale tedesco Stern pubblicò la foto di un fuoristrada di quello stato in missione in Afghanistan con un simbolo analogo. Il ministero della Difesa aprì un'inchiesta e sei militari furono sospesi dal servizio.
simbolo Deutsches Afrika Korps

Aggiunta, 3 febbraio
Il ministro della Difesa Arturo Parisi ha aperto un'inchiesta su questa vicenda. Si verrà mai a sapere il risultato delle indagini o verrà rubricato come segreto militare?