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sabato 31 maggio 2008

Il Secolo XIX mi frega le foto




Un particolare della pagina web del Secolo XIX.
Grazie Google Alerts che mi avvisi sempre con puntualità quando ci sono notizie di mio interesse. Così ieri ho visto questa pagina del Secolo XIX e m'è subito balzata all'occhio la foto di Nico Orengo che gli avevo scattato alla presentazione del suo "Hotel Angleterre" e che avevo pubblicato QUI. È probabile che sia stata anche utilizzata per il giornale cartaceo ma non posso verificarlo perché qui a Milano le pagine locali non arrivano. E sì che le regole sono chiaramente indicate nella sidebar. Fosse stato il Corriere o Repubblica sarebbe stata inviata regolare fattura, in questo caso chiudo un occhio. Ma non si fa così. Ormai si sta diffondendo il brutto andazzo anche da parte dei due giornali sopracitati di rubare, che proprio furto è, i contenuti originali di eccellenti blogger che non vengono nemmeno citati, figuriamoci poi il link. Ora nel caso delle foto prendere questi redattori con le mani nella marmellata è facile e c'è poco da discutere. Nel caso di un articolo la faccenda è più complicata. Razziano, poi, senza nessuna verifica di sorta, mettono il testo nel frullatore e la pappetta che ne esce viene subito messa online o in pagina. La brava cattiva maestra, e non è per niente un ossimoro, ha scritto un eloquente post sull'argomento.

Nazim Hikmet

Ciò che ho scritto di noi

Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un raggio di sole

ciò che ho scritto di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
è la tua assenza
quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe

ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.


Nazim Hikmet
Salonicco 1902
Mosca 1963


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venerdì 30 maggio 2008

Porcaccia di quella...

ombrello

Vedi cosa vuol dire lasciarti a casa. Eppure ti avevo sempre portato con me nei viaggi, lunghi o brevi, d'estate e d'inverno. E tu da dieci anni mi hai sempre servito con una fedeltà di ferro. Pioggia, grandine, neve, da tutto questo mi hai riparato. E non ti sei nemmeno rivoltato, come fanno quasi tutti i tuoi simili, alle raffiche di vento. Ti ho anche perso, varie volte. Dillo a quella che mi legge sempre ma non parla mai com'ero in pena quella volta che eri rimasto abbandonato in quel bar con le palme davanti. E quell'altra, anche lei qui sempre tacita, che ti voleva addirittura in regalo. Ma scherziamo? Poco fa ho rischiato di tradirti con una tua pessima imitazione che una cinesina insistente voleva offrirmi e non sarebbe stata la stessa cosa. Vedi cosa vuol dire lasciarti a casa, che sono ritornato grondante di questo temporale improvviso di fine maggio. Porcaccia di quella...

R.S.V.P. che?

biglietto di invito

Ho ricevuto dal comune di Ventimiglia, che ringrazio, questo invito. E' in tutto simile a quelli precedenti, ma ha una sigla in fondo che negli altri non c'era. R.S.V.P., répondez s'il vous plaît, che in italiano fa rispondete per favore ma potrebbe anche fare Risponda Se Vuole Partecipare. Una regola di protocollo desueta rispolverata per l'occasione visto che sarà presente anche l'ambasciatore d'Italia a Monaco? Mah! Info, o per informazioni tel. eccetera, comprensibile da tutti, non andava bene?

Ho fatto il militare al Ministero della Difesa a Roma. Da soldato semplice, lo specifico perché mi beccai cinque giorni di c.p.r. (camera di punizione di rigore) per aver rifiutato il grado. Mi ricordo la prima volta che vidi una lettera indirizzata a un alto ufficiale. C'era in bella vista, seguita da tutti i titoli, una sigla che non conoscevo, N.H., nobil uomo. Quando lo seppi mi feci una bella risata, e un'altra me la sono fatta da poco quando il generale mio vicino di casa mi ha detto che è tuttora in uso.

Protocollo per protocollo anche l'http è un protocollo, ma è tutta un'altra storia.

giovedì 29 maggio 2008

Download day 2008 Firefox 3

Download Day - Italian

Chi lavora con i css sa bene quanti salti mortali deve fare per rendere compatibile il layout con quel bastardo di Explorer che non rispetta gli standard. E quindi è naturale che odi in maniera viscerale il browser di Bill Gates. Io faccio parte di questi e da quando esiste uso Firefox con molti utili moduli aggiuntivi scritti da un esercito di bravissimi sviluppatori.

Adesso sta per uscire la versione 3 e guardate un po' cosa ti combinano questi simpaticoni. Vorrebbero che quel giorno ci fosse un numero di download eccezionale per battere il record. Io la mia parte la farò, se anche tu vuoi essere dei nostri non hai che da cliccare sull'immagine e vedere le istruzioni.

Così per curiosità, voi che programma di navigazione adoperate?

Off topic
Ho ricevuto una mail da un blogger che sta scrivendo un romanzo a puntate ambientato in tempi antichi. Se volete dargli un'occhiata è QUI.


Per un attimo il cervello in tilt

lettera bambini

Ditemi, appena avete visto questa foto quanto tempo avete impiegato a realizzare? Dico proprio realizzare nel senso di dare un significato plausibile all'immagine. Ognuno di voi avrà avuto il suo tempo di reazione, e non è detto necessariamente che chi ha realizzato prima abbia un processore neuronico più veloce di altri. La visione portata alla stato di coscienza dipende da molti altri fattori.

Sono amante dei paradossi, da Epimenide in poi, e mentre scrivo ho sopra la testa le torri con le cascatelle di Escher di cui vedete la riproduzione sotto. In questo caso forse ci vorrà un po' di più per capire l'inganno. E mi piacciono anche le fughe all'infinito di Bach che sono un'altra faccia della stessa medaglia. Un mondo con una verità che ha bisogno di essere svelata indagando, ragionando, e che può rimandare ad altre verità con conseguenti aperture di nuovi orizzonti insospettati e inesplorati: la conoscenza senza fine.

escher cascata

martedì 27 maggio 2008

Caro Ministro, non mandi in pensione la nostra maestra

lettera bambini
[ingrandite con un clic sopra]

Gisella Donati, settant'anni a giugno, è una delle maestre in servizio più anziane d'Italia. I suoi bambini che l'anno prossimo faranno la quinta la perderanno. E così hanno scritto questa bella letterina al ministro perché la faccia rimanere ancora un anno con loro. Sembra veramente una storia d'altri tempi.

Vi ricordate voi di qualche maestra o maestro che vi è rimasto, nel bene o nel male, particolarmente impresso nella memoria?

via

Isolabona antichi mestieri
La foto è una ricostruzione di una vecchia classe elementare. La scattai alla quinta edizioni degli "Antichi mestieri" di Isolabona (IM) nel 2005. [un clic sopra per ingrandirla]

domenica 25 maggio 2008

Un grande italiano? Un esempio da seguire?

giorgio almirante

Se qualcuno ha creduto che An abbia rinnegato l'ideologia fascista si sbaglia. Questo manifesto sparso per tutta Milano dimostra il contrario. Ignazio La Russa, milanese e ministro di questa repubblica nata dalla Resistenza, dovrebbe spiegarci il motivo per cui Giorgio Almirante, fucilatore di partigiani, dovrebbe essere un esempio da seguire. E non ci venga a dire che non sapeva niente, ché nel suo partito in questa città niente si muove senza il suo imprimatur.

giorgio almirante

Mutande

pubblicità mutande

Quella che vedete è una pubblicità a doppia pagina apparsa ieri su una rivista femminile. Delle 240 pagine è l'unico capo maschile che compare tra reggiseni, bikini, tanga e tacchi a spillo, e quindi balza subito all'occhio, mica stupidi. Ora le donne che frequentano questo blog mi devono aiutare. Siete forse voi che comprate ai vostri uomini le mutande, oppure dite loro, sai caro ho visto un bel paio di slip che ti starebbero proprio bene, perché non te li compri?

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sabato 24 maggio 2008

Vicinato problematico

casa con striscione

Ho il sospetto, per carità solo un sospetto, che quelli del piano di sopra siano romanisti.

La foto da qui.

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Fernando Pessoa

Ho pena delle stelle

Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo...
Ho pena delle stelle.

Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?

Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l'essere triste lume o un sorriso...

Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un'altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così, come un perdono?


Fernando Pessoa
Lisbona 1888
Lisbona 1935


venerdì 23 maggio 2008

Centrali nucleari, dalla padella nella brace

centrale nucleare

Ho partecipato negli anni Ottanta, sembra un secolo fa e un po' lo è, alle manifestazioni antinucleari davanti alle centrali di Caorso, Montalto di Castro e Trino Vercellese. Spesso sfociavano in violenti scontri con la polizia con gragnole di lacrimogeni che volavano tra alberi e cascine e che oltre a noi facevano tossire e lacrimare anche i contadini e le loro mucche. Poi, l'8 novembre del 1987, ci fu il referendum che decise lo stop alle centrali nucleari italiane. Devo essere onesto. Quella vittoria fu più dovuta all'effetto emotivo generato dal disastro di Chernobyl, 24 aprile 1986, che alle nostre scaramucce.

Ieri Claudio Scajola dalla tribuna della Confindustria ha dichiarato con forza che si ricomincia. Non sto qui adesso ad elencare, lo farò magari in un altro post, i mille motivi che mi fanno rimanere un convinto antinuclearista, dirò solo di una cosa di cui poco o nulla si parla. Del prezzo dell'uranio. Dal 2001 al 2006 è decuplicato, da 5 a 50 dollari la libbra, e se volete informarvi dell'andamento dei prezzi potete andare qui.

Potrà essere obiettato che il prezzo dell'uranio non è un parametro molto importante per l'industria nucleare, contano molto di più gli investimenti per la ricerca e la costruzione degli impianti. Se questo è stato vero per un lungo periodo è molto probabile che non lo sia più nel prossimo futuro quando i giacimenti potrebbero raggiungere il picco e sarà sempre più costoso estrarlo, e nel contempo sarà aumentata di molto la richiesta. Sono in atto guerre per il petrolio, è fantascienza ipotizzare guerre future per l'uranio?

Prima che queste centrali vengano costruite miliardi e miliardi di euro verranno investiti nella ricerca e nella progettazione. Tutto mi porta a pensare che l'attenzione verso le energie rinnovabili, già poca visto che in questo campo siamo il lumicino d'Europa, scemerà del tutto. È questa la politica energetica dell'attuale governo?

Philopat ti ricordi quella volta della ruspa a Trino? In copertina finisti, con la mia foto.


giovedì 22 maggio 2008

Expo Milano, si va a cominciare a inquinare

logo expo milano 2015Immaginate che vi dica: «Stai fermo che ti bastono, ma non ti preoccupare, dopo ti curo i lividi» Un paradosso, una follia o un'assurdità, mettetela come volete. E non ridete perché sono cose serie.

letizia morattiSuccede dunque questo. Ieri Letizia Moratti, sindaco di Milano, ha presentato il «Festival internazionale dell'ambiente» che si terrà in città e nell'hinterland dal 5 all'11 giugno. Già questo nome "festival" mi puzza di bruciato. Saranno sette giorni di convegni ed eventi collaterali con 130 relatori, e il codazzo di portaborse al seguito, provenienti da ogni parte del mondo. Ora hanno calcolato, vedete come sono bravi, che questo summit produrrà 1200 tonnellate di CO2 e quindi hanno promesso, ma strabravi!, che saranno piantati 1200 alberi che ingoieranno questa schifezza. E' così che si cura il Pianeta, perdio. Hanno promesso con le fanfare e tutto il resto. A suo tempo Letizia la sua promessa l'aveva fatta, anche là con le fanfare, di piantare 500.000 alberi (andate a vedere cosa scrissi) e fino ad adesso non ne ho visto uno.

Intanto i pescecani del cemento armato stanno affilando i denti e i loro summit li fanno sott'acqua, toccandosi le code come ci si stringono le mani in segno d'intesa. Vi terrò informati.

martedì 20 maggio 2008

Il colmo dell'illusione è anche il colmo del sacro

L'amica Filo in questo commento di due post fa ha affrontato un tema enorme che altro che blog ci vorrebbe per discuterlo. Quello sulla sacralità e sul divino. Riporto due citazioni sul tema.

E senza dubbio il nostro tempo... preferisce l'immagine alla cosa, la copia all'originale, la rappresentazione alla realtà, l'apparenza all'essere... Ciò che per esso è sacro non è che l'illusione, ma ciò che è profano è la verità. O meglio, il sacro si ingrandisce ai suoi occhi nella misura in cui al decrescere della verità corrisponde il crescere dell'illusione, in modo tale che il colmo dell'illusione è anche il colmo del sacro.

Feuerbach, Prefazione alla seconda edizione de L'essenza del cristianesimo


L'intera vita delle società, in cui dominano le moderne condizioni di produzione, si annuncia come un immenso accumulo di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione.

Guy Debord, La società dello spettacolo


lunedì 19 maggio 2008

Ginestra selvatica (Spartium junceum)

ginestra selvatica (Spartium junceum)
Fiore della ginestra selvatica ((Spartium junceum)

Questa mattina il gatto si faceva passare ripetutamente la zampa sopra un orecchio. Non sbaglia mai, vuol dire che pioverà e infatti ha piovuto. Malgrado il tempo incerto con una luce moscia mi sono incamminato comunque per la campagna con una sola intenzione. Fotografare una pianta che adesso è nel pieno della fioritura e tinteggia di un bel giallo vivo tutta la macchia mediterranea, la ginestra selvatica che nel nostro dialetto chiamiamo vencu. Maledetta pioggia del governo ladro che andava e veniva, non son riuscito a scattare la foto che avevo in testa, m'è venuta questa che vedete e vi dovete accontentare. L'originale è più o meno 15 millimetri.

Questa pianta di cui adesso nessuno sa più cosa fare aveva diversi usi in passato. Le foglie fibrose venivano adoperate come legacci ai sostegni delle viti e dei pomodori e adesso invece è plastica, fili di plastica per lo stesso scopo. Bel progresso. Era anche un ottimo cibo per i conigli che essendo roditori erano ghiottissimi della corteccia. Vi assicuro, uno spettacolo vederli sgagnare il tronchetto fino a ridurlo al bianco del legno. Tempo fa una donna calabrese mi fece vedere un copriletto tessuto con le sue fibre. Non posso dire che fosse morbido, questo no, ma quella ruvidezza genuina mi avvolse. E che dire poi dei petali che a migliaia, a centinaia di migliaia venivano lanciati nella processione del Corpus Domini formando un tappeto profumato sul lastrico dei carugi. I fiori infatti si chiamano sciure du Segnuu, fiori del Signore.

Note tecniche - Qualcuno vedendo lo sfondo della foto potrebbe chiedersi, ma in una giornata così Alberto dove ha preso questo cielo. Infatti è finto. Quando mi trovo in certe situazioni allestisco una piccola sala di posa all'aperto, con tanto di fondini sfumati, all'occorrenza anche flash anulare e quant'altro. Recido la pianta (non quelle rare, ci mancherebbe) con queste antiche forbici da potatura, e la porto sul set. Qualcuno potrebbe anche accusarmi di spettacolizzare la natura, ma lo faccio a "fin di bene", per evidenziare la sua bellezza. Se lo fece il fotografo tedesco Karl Blossfeldt cent'anni fa posso farlo anch'io.
forbici da potatura


domenica 18 maggio 2008

Itinerari leggendari

itinerari leggendariC'è una Liguria, quella del Ponente, che nasconde segreti e storie antiche. Non è per i turisti dell'ombrellone e la sdraio, del caos e spesso della cafonaggine vacanziera. No. E' per la gente che gira il mondo col desiderio e il piacere della conoscenza. Tante volte vanno a naso, e può capitare, se capita, di scoprire aspetti inaspettati dei luoghi in cui viaggiano. Adesso è uscita questa guida fuori dal comune sulle terre dove sono nato è cresciuto che aiuta, aiuta molto. E' stata presentata ieri nell'ambito della manifestazione "Un mare di... pagine" a Diano Marina.

E' un lavoro che Emanuela Dho ha fatto con la passione di chi vuol bene alla propria terra scarpinando per sentieri poco frequentati e consultando archivi polverosi che conservano la memoria, in parte storica in parte leggendaria, del nostro antichissimo passato. Lo devo ricordare, noi Liguri eravamo preesistenti ai Romani, e devo anche ricordare che non riuscirono mai ad assoggettarci del tutto, anche se di questo atavico orgoglio ben poco rimane.

emanuela dhoE così andando avanti nella lettura del libro scopri che la Maddalena, nelle sue peregrinazioni si sarebbe rifugiata in una grotta delle nostri parti, che gli antenati dell'attuale principe Alberto di Monaco altro non erano che dei pirati, che nell'altro principato, quello di Seborga, fu istituito nel 1118 l'ordine de Templari e via via, storie una più sorprendente dell'altra tutte arricchite da una serie di belle foto esplicative.

Emanuela, all'inizio del libro, ha citato questa frase di Kahlil Gibran, che faccio anche mia
Fate che il vostro spirito avventuroso vi porti sempre ad andare avanti per scoprire il mondo che vi circonda con le sue stranezze e le sue meraviglie. Scoprirlo, per voi, significherà amarlo.

Nella foto, scattata ieri alla presentazione, Emanuela Dho.

sabato 17 maggio 2008

Alfred Tennyson

Fiore che spunti dal muro screpolato

Fiore che spunti dal muro screpolato,
io ti colgo dalla fessura,
ti tengo qui, la radice e tutto, nella mia mano,
piccolo fiore - ma se potrò capire
ciò che sei, la radice e tutto, e tutto in tutto,
saprò che cosa sono Dio e l'uomo.


Flower in the Crannied Wall

Flower in the crannied wall,
I pluck you out of the crannies,
I hold you here, root and all, in my hand,
Little flower - but if I could understand
What you are, root and all, and all in all,
I should know what God and man is.


Alfred Tennyson
Somersby 1809
Somersby 1892


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venerdì 16 maggio 2008

Incubo

Immaginatevi Montecitorio a Camere riunite per l'elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Spoglio delle schede, e Fini: «Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi.. Berlusconi... » così fino alla fine.

Cento per cento. La percentuale bulgara è sorpassata in maniera definitiva da quella italiana e passerà alla storia. Brrrrrrrr.

giovedì 15 maggio 2008

Alberi senza radici

fiori dei melo

I fiori e i boccioli che vedete appartengono a un melo che piantò mio nonno in questa piccola campagna. È di una varietà antica, in dialetto mera duça mela dolce, in italiano non saprei. Quando ci saranno i frutti e li pubblicherò magari qualcuno potrà venirmi in aiuto. Questo albero, assieme a un albicocco, un caco, un grande pero, un cappero dalla magnifica fioritura, un melograno e alcuni susini, si salvò per il rotto della cuffia da un furioso incendio che divampò il giorno di ferragosto del 2001 in quelle terre. Essendo una varietà rustica produce frutti che maturano senza bisogno di alcun antiparassitario ed è uno spettacolo vedere i pomi belli rossi in autunno.

Ne parlo perché è un albero in estinzione, così come lo sono centinaia e centinaia di varietà di meli che non sono ritenuti più adatti alla commercializzazione. Di queste varietà ne esistono ancora pochissimi esemplari sparsi qua e là per le campagne. Morti questi resteranno solo quelli i cui frutti vediamo nei supermercati e che si possono contare al massimo sulle dita di due mani.

E allora mi piace pensare questa scena: mio nonno e mia nonna ancora giovani in una tersissima e fredda giornata di febbraio che mettono a dimora una piantina ricevuta in regalo dai loro amici della campagna vicina. Essa è figlia del grande melo piantato ai tempi di Napoleone che a sua volta è figlio... e via via indietro fino a non so quando. E quindi l'albero che vive adesso ha le radici, non quelle della fisiologia botanica, ma quelle metaforiche della memoria affondate in una terra che è sempre stata casa sua. Invece gli alberi che producono le mele dei supermercati sono figli di enneenne e vegetano in un condominio anonimo senza latitudine.

Non è forse anche questa la sorte dell'uomo globalizzato?

mercoledì 14 maggio 2008

È il tempo che le api sciamano, anche a Milano

sciame

Foto scattate un'ora fa in via Padova mentre stavo rientrando a casa. Uno sciame si era posato su un albero ed era stato appena recuperato. Intervento dei vigili e di un apicoltore che ha le arnie all'idroscalo e che, come mi ha detto, sono anch'esse soggette alla morìa di cui parlai. Chi lo direbbe in questa Milano...

sciame

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Via i fannulloni dagli uffici pubblici?

renato brunetta
Renato Brunetta

Ho picchiato i pugni sui tavoli, ho alzato la voce e sono arrivato a minacciare denunce di fronte a dipendenti pubblici infingardi, accidiosi e maleducati. Tutto per ottenere quello che mi spettava di diritto come cittadino. Le volte che mi sono imbattuto in funzionari gentili e disponibili mi sembravano essi mosche bianche in mezzo a un pullulare di mosconi burocratici untuosi attaccati a briciole di potere derivante da un'accozzaglia di leggi spesso in conflitto tra loro.

Adesso il neo ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che, caso raro per me, mi è bello antipatico a pelle, dichiara: «Licenzieremo i fannulloni». E intende dire, a casa gli assenteisti, come se con questo provvedimento, che poi è tutto da vedere se verrà applicato, si risolva il problema della biblica lentezza dell'amministrazione pubblica. Ritengo giusto che chi timbra il cartellino e poi se ne esce a passeggio, chi addirittura il cartellino se lo fa timbrare da un altro, chi si mette in malattia e poi viene beccato sul lido di qualche spiaggia esotica abbia rotto il rapporto di reciproca fiducia che dovrebbe esistere fra lo Stato e il suo dipendente. E che quindi il suo contratto venga risolto.

Ma fannullone, caro Brunetta, non vuol solo dire assenteista. Cosa sono quei dipendenti pubblici le cui pratiche si riempiono di polvere sulle loro scrivanie e altro non fanno che aspettare il 27, fra pause caffè, telefonate private, discussioni sul campionato, corsi di aggiornamento e anche (ih, ih, ih) corsi di autostima? E che dire dei loro capi e dei capi dei loro capi che hanno sottomano la situazione e che, oltre a non far niente per cambiarla, ingenerano essi stessi un clima di lassismo ozioso in cui chi veramente lavora viene guardato storto? Sarà dura cambiare queste comode e negligenti abitudini.

Dice Alfredo Liotta, capo del personale della Regione Sicilia, 14 mila dipendenti di ruolo e 5 mila precari, «Ci vorrebbero i carabinieri per incastrare chi non lavora». E una battuta, anche perché questo dirigente sa bene che se tutti si recassero al lavoro non ci sarebbe il posto fisico per ognuno dove eseguire la propria mansioni e si creerebbe un ingorgo tale che bloccherebbe del tutto la marcia già lenta di questo pachiderma.

Ciao grande Robert

Robert Rauschenberg
Robert Rauschenberg

via, la foto da qui

lunedì 12 maggio 2008

C'è verità e verità

Marco TravaglioPuò anche darsi che Marco Travaglio non vi sia proprio simpatico però dovete ammettere che non le manda a dire e quando le dice non se le inventa ma sono sempre supportate da documenti inoppugnabili.

Ora il casino che ha generato l'altro giorno da Fabio Fazio proprio non lo capisco o lo capisco fin troppo bene. Non ha fatto altro che ripetere un fatto indiscusso e già di dominio pubblico, cioè che Renato Schifani era socio nella Sicula Brokers insieme a Enrico La Loggia, Nino Mandalà (poi condannato per mafia) e Benny D'Agostino (poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa).

Ma un conto è scrivere la notizia in un libro come avevano fatto ne "I complici " Lirio Abbate e Peter Gomez, un conto è diffonderla sul primo canale della TV di Stato nell'ora di massimo ascolto. Ecco è questo il punto. Fino a che rimane circoscritta a pochi, passi, ma non deve passare che la sappia tutto il popolo italiano. La verità sui libri è permessa, la stessa verità megafonata dalla tivù no. E se Reporter sans Frontière ha messo l'Italia al 40° posto per quanto riguarda la libertà di stampa un motivo o molti ci devono pur essere.

In questo frangente, tolto Di Pietro, si sono stracciati tutti le vesti, e ho sentito a più riprese la parola calunnia. Calunnia di che, calunnia di cosa? E nessuno che abbia smentito. Intanto la destra ha trovato facile appiglio per dare l'assalto alla Rai. Sempre più sudditi.

La foto di Marco Travaglio l'avevo scattata in questa occasione, proprio in tema con quello di cui abbiamo parlato.

domenica 11 maggio 2008

Fatevi il vostro avatar manga e vi linko

Oggi qualcosa di leggero. Se andate QUI potete costruirvi il vostro avatar in stile manga. Se me lo inviate, l'indirizzo e-mail lo trovate nel profilo, lo inserisco nel post e lo linko al vostro blog. Non dimenticatevi di indicarmi il nome o il nickname e l'url del blog, oppure mettetelo in un post e avvisatemi. Potete farlo anche voi che di blog non ne avete. In questo caso metterò solo il vostro nickname. Non siate impazienti di ricevere la vostra immagine, dopo che avete completato la procedura possono passare anche alcune ore. E un'altra cosa. Può darsi, e dipende dal programma di posta, che l'avatar non sia visibile. Scaricate l'allegato sul disco e lo vedrete. A me è venuto 'sto coso.









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sabato 10 maggio 2008

Fiera del libro di Torino

Nonostante trovi repellente la politica dell'attuale governo israeliano - ma la mia solidarietà va a tutte le vittime di quel conflitto, israeliane e palestinesi, morti per kamikaze o per proiettile o bomba - sono stato fermamente contrario al boicottaggio della fiera del libro, e tale rimango. I miei motivi sono molti: non credo che la cultura vada boicottata, penso che in quell'ambito si possa discutere e confrontarsi anche al di là degli incontri ufficiali, e, ovviamente, riconosco il diritto degli Israeliani di festeggiare il loro stato.

In una celebrazione del genere ci trovo gli stessi problemi che a festeggiare i due secoli abbondanti dell'Italia unita o l'anniversario degli Stati Uniti, della mia amata Russia, o della Svezia, e se cominci a boicottarle tutte avrai un'agenda molto piena. Mi interessano i popoli, non le nazioni, da sempre fondate sul sangue degli sconfitti, nessuna esclusa.

Ovviamente rispetto anche il diritto dei manifestanti di manifestare, e anche di bruciare bandiere e lanciare slogan truculenti. Siamo in un paese dove un ministro dell'attuale governo si puliva il culo con il tricolore e nessuno l'ha messo in galera per questo.

da Sandro Dazieri. Ciao Sandrone, mi sarebbe piaciuto esserci e sentirti domenica ma sarò altrove.

Mahmud Darwish محمود درويش

Potete legarmi mani e piedi
Togliermi il quaderno e le sigarette
Riempirmi la bocca di terra.
La poesia è sangue del mio cuore vivo
sale del mio pane luce nei miei occhi.
Sarà scritta con le unghie lo sguardo e il ferro
la canterò nella cella della mia prigione
al bagno
nella stalla
sotto la sferza
tra i ceppi
nello spasimo delle catene.
Ho dentro di me un milione di usignoli
Per cantare la mia canzone di lotta.


Mahmud Darwish
محمود درويش

al-Birwah (Palestina) 1941

venerdì 9 maggio 2008

Moratti Vs Sgarbi, bisticcio dopo bisticcio, l'idillio si è infranto

Letizia Moratti e Vittorio Sgarbi

Moratti su Sgarbi: «Restare? Impossibile»
Il sindaco chiude le porte all'assessore licenziato: «La fiducia è venuta meno».
QUI

Aoh! Letizia, ricordati di quello che hai promesso, che ti tengo d'occhio.

Aspirina a metà prezzo

salice

acido acetilsalicilicoL'albero che vedete è un salice, un grande salice che ho fotografato una quindicina di giorni fa sulla riva sinistra del rio Merdanzo. È esattamente qui (Google Maps, con informazioni aggiuntive che vi consiglio di guardare). La sua corteccia, grazie Natura, contiene salicina, base per l'acido acetilsalicilico, da più di un secolo conosciuto col nome di Aspirina, che assieme alla Coca Cola, è il marchio commerciale più diffuso a livello planetario. Le vagonate di soldi che sono entrate nelle loro casse in tutti questi anni lo sanno soltanto loro, loro della Bayer che commercializzano questo prodotto a caro prezzo rispetto alla semplice materia prima che serve per produrlo.

Adesso, dalla metà di maggio, la Coop comincerà a vendere nei vari corner (corner? un altro nome no?) questo toccasana a meno della metà del prezzo dell'Aspirina con l'aggiunta di vitamina C, è l'acido ascorbico che vedete nell'etichetta.

Io di questa sostanza faccio un uso moderatissimo, tanto che immancabilmente mi scade la confezione da cui mancano poche pastiglie. Voi come vi comportate?

rio merdanzo
Un tratto del rio Merdanzo


giovedì 8 maggio 2008

Ministri con portafoglio, ministri senza portafoglio

portafoglio

Visto che io il portafoglio ce l'ho, l'ho esaminato, e visto che lo avevo svuotato una quindicina di giorni fa non aveva dentro tutta quella monnezza che si accumula in maniera impressionante tra biglietti e bigliettini con numeri di telefono che non si sa manco più di chi siano.

Ho tirato fuori: carta di identità, patente (uno straccio, la vedete), tessera ATM (le altre le tengo da un'altra parte), carta di credito, quattro scontrini, qualche banconota, sette biglietti da visita, tre fotografie. Quando sono in viaggio documenti e carta di credito vengono imboscati altrove.

E voi?

Aggiunta
Mi ero dimenticato. Zefirina aveva già mostrato il suo portafoglio.


mercoledì 7 maggio 2008

Pinocchio fa paura alla Cina


Con l'approssimarsi delle olimpiadi l'occhio del Grande Fratello cinese si fa sempre più attento e scruta tutto quello che c'è di scrutabile dietro le metafore, i sottintesi e i doppi sensi.

Fra i primi a farne le spese il nostro burattino che è diventato icona mondiale di simpatica irriverenza. Le avventure di Pinocchio, ovvero bugie musicali, spettacolo per l'infanzia messo in scena dall'Associazione Dall'Orto di Firenze che avrebbe dovuto essere rappresentato alla Beijing Concert Hall ai primi di giugno e poi in altre cinque città della Repubblica Popolare, è stato soppresso.

Tutto era già stato concordato nei minimi dettagli tra l'Istituto Italiano di Cultura, la Regione Toscana e le autorità cinesi. Ma in questi ultimi giorni il clima è cambiato. I responsabili hanno voluto vedere il testo tradotto in mandarino e boom è calato il timbro di censura. Ma è grande e potente una nazione che ha paura di un burattino di legno, seppure del tutto particolare?

Una cosa sulla censura. I Giochi e le premiazioni saranno trasmessi in diretta. Ma non sarà una vera e proprio diretta. Tra l'avvenimento e la sua messa in onda potrà passare un tempo variabile tra i venti secondi e i due minuti, sufficiente agli occhiuti censori, in caso di contestazioni, a bloccare le trasmissioni.

Per finire, se c'è qualcuno fra di voi che non ha letto Pinocchio si vergogni e rimedi subito.

Il disegno via.

Off Topic - Ieri è nata Ester. Auguri a Noemi e Cesare e anche a Marco e Danila.


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Matrimoni per amore, matrimoni per forza, matrimoni in musica

matrimonio carmelo e marzia

Sarebbe senz'altro piaciuto a Fabrizio de André questo matrimonio fra Carmelo e Marzia che si è celebrato sabato scorso a Pigna. Ero invitato anch'io, ma purtroppo ero lontano e me lo sono perso. Scrivo sulla base delle foto che mi hanno mandato (grazie Roberto, Maurizio, Massimo, Patrizia e Roberta) e dei racconti che mi hanno fatto gli amici e le amiche.

Sono sempre più convinto che queste terre interne di Liguria avevano negli anni passati delle parentele atmosferiche e umorali col Sudamerica di Manuel Scorsa. Anche qui come dappertutto le cose sono cambiate, ma ogni tanto, come in questo caso, ritornano. E ce n'era ben donde, visto che la sposa è ecuadoregna. Musica, vino ed esagerazioni imprevedibili generano uno stato di continua euforia che scivola a tratti in risate collettive a dirotto fino alle lacrime.

E poi un intero paese che partecipa dandosi da fare dal cibo ai fiori. Una bandina, di cui fa parte lo sposo (lo vedete suonare la tromba nel video dell'anguilla, ed anche in quella occasione fu Sudamerica) che accompagna i nubendi lungo le strade del paese su un'apecar bianca addobbata per l'occasione con tanto di divanetto, e poi un pranzo collettivo, che più collettivo non si può, dentro il capannone delle feste fino al mattino del giorno successivo. Auguri!

La galleria di foto

matrimonio carmelo e marzia

Marcia nuziale

Matrimoni per amore, matrimoni per forza
ne ho visti di ogni tipo, di gente d'ogni sorta
di poveri straccioni e di grandi signori
di pretesi notai e di falsi professori
ma pure se vivrò fino alla fine del tempo
io sempre serberò il ricordo contento
delle povere nozze di mio padre e mia madre
decisi a regolare il loro amore sull'altare.

Fu su un carro da buoi se si vuole essere franchi
tirato dagli amici e spinto dai parenti
che andarono a sposarsi dopo un fidanzamento
durato tanti anni da chiamarsi ormai d'argento.

Cerimonia originale, strano tipo di festa,
la folla ci guardava gli occhi fuori dalla testa
eravamo osservati dalla gente civile
che mai aveva visto matrimoni in quello stile.

Ed ecco soffia il vento e si porta lontano
il cappello che mio padre tormentava in una mano
ecco cade la pioggia da un cielo mal disposto
deciso ad impedire le nozze ad ogni costo.

Ed io non scorderò mai la sposa in pianto
cullava come un bimbo i suoi fiori di campo
ed io per consolarla, io con la gola tesa
suonavo la mia armonica come un organo da chiesa.

Mostrando i pugni nudi gli amici tutti quanti
gridarono "per Giove, le nozze vanno avanti"
per la gente bagnata, per gli dei dispettosi
le nozze vanno avanti, viva viva gli sposi.

traduzione di Fabrizio de André da Georges Brassens


lunedì 5 maggio 2008

Parliamo tutti l'inglese, o no?

la repubblica, new york times

Da qualche anno il quotidiano la Repubblica allega al numero del lunedì un inserto costituito da una scelta di articoli tratti e tradotti dal New York Times. Do una rapida occhiata ai titoli e se c'è qualcosa che mi interessa leggo o metto da parte nel mio archivio. Da un po' di tempo questi articoli non vengono più tradotti e sono pubblicati nella lingua originale. Ora non so se il giornale prima di decidere questa scelta abbia fatto un sondaggio tra i suoi lettori per vedere quanti conoscono l'inglese e nel caso sarei curioso dei risultati. Non so nemmeno se questa scelta sia stata fatta per motivi diciamo così di facciata (vedete come siamo trendy) oppure per risparmiare i quattro soldi delle traduzioni.

Girando per le nostre città e guardando i tabelloni pubblicitari, quelli con slogan in puro italiano diventano sempre più rari e spesso mi chiedo se tutti quelli che li vedono ne capiscano il significato.

Non succede così in Francia, dove il computer si chiama ordinateur, i file fichier e le cartelle dossier. Non voglio dire che per questo siano meglio di noi, ma che tengano molto di più alla loro lingua questo sì.

domenica 4 maggio 2008

A Genova per la visita del papa si tagliano alberi

albero tagliato
Il ceppo di uno dei 17 tronchi abbattuti in via Diaz.

Stamane (giovedì 1 maggio 2008) sono sceso lungo la scalinata Milite Ignoto, per intenderci la scalinata delle Caravelle, che porta dalle Mura delle Cappuccine a via Diaz – piazza della Vittoria. Subito non ci ho fatto caso, ma appena arrivato in fondo ho capito che lo scenario era diverso dal solito: mancavano tutte le piante che c'erano nelle aiuole che fanno da spartitraffico ai due sensi di marcia automobilistica di Via Diaz. Una strage di alberi fatta con un blitz, penso, notturno o almeno lontano da occhi indiscreti.

da mentelocale, anche le foto.

Cosa sta succedendo a Genova? Succede che il 18 maggio Benedetto XVI visiterà la città in pompa magna e le autorità che devono vigilare sulla sua sicurezza hanno supposto che dietro o sopra quegli alberi potrebbe anche piazzarsi un cecchino dalla mira infallibile. Niente alberi, niente cecchino, papale, papale, appunto.

Giovedì il Secolo XIX, giornale della città, ha riportato le affermazioni di Guido Bertolaso, capo della protezione civile: «Nulla sarà lasciato al caso e ogni dettaglio sarà curato da tutti i punti di vista. Dalle condizioni del tempo (perché la pioggia vieterebbe al Papa di muoversi in elicottero nelle varie tappe) a possibili incidenti, fino a uno straordinario afflusso di visitatori». Sono in corso sopralluoghi a ripetizione - anche in segreto - su tutto il percorso. Eh, già, Ratzinger è come un tornado che abbatte alberi già prima di scatenarsi ed è per questo che sono state mobilitate le forze scelte della protezione civile che non si sa mai, all'occorrenza anche gli alpini sempre disponibili potrebbero dare una mano.

La prendo in ridere per farmi sbollire la rabbia che mi ha preso quando ho saputo la notizia. Chissà che magari, prima o poi, qualche cardinale non avanzi l'idea di cambiare nome alla via principale di Genova, via XX settembre, anniversario della breccia di Porta Pia. E adesso non sto scherzando, visto che in questi ultimi tempi, tutti, ma proprio tutti i politici hanno calato le braghe di fronte alla crescente arroganza delle gerarchie ecclesiastiche.

albero tagliato

sabato 3 maggio 2008

Rafael Alberti

Han sradicato un albero

Han sradicato un albero. Ancora stamani
il vento, il sole, gli uccelli
l’accarezzavano benignamente. Era
felice e giovane, candido ed eretto,
con una chiara vocazione di cielo
e un alto futuro di stelle.
Stasera giace come un bimbo
esiliato dalla sua culla, spezzate
le tenere gambe, affondato
il capo, sparso per terra e triste,
disfatto di foglie
e in pianto ancora verde, in pianto.
Questa notte uscirò - quando nessuno
potrà vedere, quando sarò solo -
a chiudergli gli occhi ed a cantargli
quella canzone che stamani il vento
passando sussurrava.

da I bimbi di Estremadura


Rafael Aberti
El Puerto de Santa María 1902
Cadice 1999


venerdì 2 maggio 2008

A chi date l'otto per mille?

Fra un po' ci sarà da fare la dichiarazione dei redditi e sul modulo c'è la possibilità di devolvere l'otto per mille dell'Irpef a una confessione religiosa.

Io, che sono un non credente, dal 1993, cioè da quando hanno firmato l'intesa con lo Stato, ho sempe messo la croce sui Valdesi perché sono gli unici a mio parere che danno garanzie e trasparenza all'uso che faranno dei soldi incassati con resoconti pubblici. E poi anche per un altro motivo ammirevole che con i tempi che corrono sembra addirittura qualcosa che va oltre la semplice onestà.

Forse non tutti sanno che più del 50 per cento dei contribuenti non indica nessuna fede religiosa. Tutta questa grande massa di denaro viene ripartita in base alle percentuali ottenute dalle scelte dei contribuenti. Così succede per esempio che la chiesa cattolica, che tra l'altro si impegna per l'occasione in una costosa campagna pubblicitaria degna del lancio di un prodotto di massa, incassi più da quelli che non hanno scelto nessuna religione che da quelli che l'hanno espressamente indicata.

Dicevo della campagna pubblicitaria. Ve la ricordate? Sembra da quelle scene che tutti i denari vadano a finire per opere di carità. Balle. La maggior parte del malloppo se lo pappano i preti e i vescovi per diciamo così il loro sostentamento. I Valdesi invece accettano solo i soldi di chi espressamente li ha scelti e rifiutano una somma di denaro che sarebbe anche maggiore. Gente simile merita rispetto.

Leggo che adesso anche gli islamici puntano a questa intesa con lo Stato. Sarà dura, anche se ormai l'Islam è la seconda religione nel nostro Paese.

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